Tutti in casa, o almeno così dovrebbe essere. Ecco allora che i condomini si trasformano in piccole città con una lunga serie di regole da rispettare per evitare eventuali contagi. Niente più assemblee, ovviamente, perché formerebbero assembramenti, ma tanti piccoli passaparola tra amministratori e ‘capi’ condominio affinchè tutto sia gestito al meglio. A spiegare la delicata gestione condominiale ai tempi del Coronavirus è Corrado De Robertis di Dega amministrazioni condominiali.
Come riuscite a ‘mandare avanti’ la vita condominiale?
"E’ ovviamente tutto più complicato: ad esempio sono qua che scrivo lettere su lettere per gestire i cantieri in corso e capire quali siano i lavori che vanno effettuati con urgenza. Abbiamo comunque ridotto qualsiasi provvedimento alle cose essenziali e non facciamo riunioni".
In che modo comunica con i condomini?
"Inizialmente era passato il messaggio che si potessero organizzare assemblee mantenendo comunque le distanze necessarie ma non tutti, comunque, avrebbero avuto a disposizione strutture idonee. Confedilizia, di cui siamo parte di ha invece comunicato subito indicazioni contrarie, spiegando come fossero assolutamente da evitare. Una volta chiarito ciò, abbiamo iniziato a sentirci solo telefonicamente o via mail. Nessuno, insomma, si reca più nei condomini".
Avete fornito prescrizioni a cui attenersi in tema di diffusione del Covid-19?
"Innanzitutto abbiamo fornito indicazioni alle imprese di pulizia per usare prodotti specifici per la sanificazione soprattutto nei luoghi di maggior contatto: zone comuni, corrimano delle scale e ascensore, ad esempio da utilizzare una persona per volta. Inoltre, nei casi di inquilini risultati positivi, abbiamo preso contatti con l’Ausl al fine di chiedere istruzioni specifiche al servizio di sanità pubblica".
Avete affrontato situazioni particolari, legate magari a liti tra condomini per la difficile convivenza?
"All’interno dei dieci condomini che amministriamo per ora no ma immagino che la gestione sia più difficile per chi, invece, si trova ad amministrare centinaia di condomini. Al momento tutti i nostri inquilini si sono dimostrati attenti al rispetto delle regole. Inoltre vi è tra loro una rete di solidarietà: se ci sono anziani nelle palazzine, ad esempio, le famiglie offrono il loro aiuto ad esempio per fare loro la spesa".
Vi chiamano spesso per ottenere informazioni?
"Siamo comunque un punto di riferimento ma ci contattano più che altro per lavori di manutenzione al momento fermi o per gestire lo spurgo che, in un caso, abbiamo inviato con urgenza. In un condominio piccolo, solitamente, le persone cercano di fare le cose tra loro. Quello che però abbiamo comunicato, anche attraverso mail da appendere magari negli atri è l’importanza di non creare assembramenti".
E’ capitato?
"Diciamo che ci stanno attenti ma, ovviamente, laddove ci sono aree cortilive è più probabile che ciò avvenga perciò abbiamo comunque portato avanti una comunicazione costante al fine di chiedere che tutti, soprattutto le famiglie con bambini, più difficili da tenere in casa, rispettassero le ordinanze".