
Negrini, spunta l’ipotetica giunta. Giacobazzi vice, Rossini al Turismo. Suggestione Maletti al Welfare
Professionisti negli assessorati chiave come Urbanistica, Bilancio e Sicurezza, per la quale è prevista una delega ad hoc. Ipotesi Ferdinando Pulitanò alla presidenza del Consiglio e Piergiulio Giacobazzi come vicesindaco. E poi una suggestione: il tentativo di interloquire con Francesca Maletti in vista di un ruolo alle Politiche sociali.
Ogni giorno che passa sempre più fiducioso sulla possibilità di raggiungere il ballottaggio, chi è vicino al candidato sindaco Luca Negrini capta considerazioni su quella che potrebbe essere la futura squadra in caso di vittoria. Di fronte a una sfida oggettivamente proibitiva contro la corazzata Mezzetti a Modena il candidato di centrodestra avrebbe chiesto – come unica condizione vincolante all’accettazione di una candidatura ad alto rischio (per usare un eufemismo) – non quella di garantirsi un posto altrove, magari una candidatura alle prossime regionali, ma di avere assoluta mano libera sulla composizione della giunta in caso di vittoria. Su questo a quanto pare Negrini è stato esplicito: non assegnerò assessorati in base all’ordine delle preferenze, io sono disponibile ma al mio fianco avrò bisogno di gente ultra-competente per una riorganizzazione della città.
Da qui l’ipotesi di incardinare in tre assessorati chiave professionisti di comprovata esperienza (Negrini non ama la parola ‘tecnici’ perché gli evoca il governo Monti): per la Sicurezza in particolare sarà istituito un assessorato ad hoc con una figura che sarà individuata tra ex appartenenti alle forze dell’ordine o che abbiano lavorato nelle istituzioni. In programma anche un assessorato specifico in ambito sanitario.
Sul fronte politico invece i nomi su cui ci può essere una ragionevole certezza sono Ferdinando Pulitanò alla presidenza del Consiglio in virtù della conoscenza di regolamenti e regole istituzionali, quindi Elisa Rossini, in predicato di ricoprire un ruolo nelle Politiche economiche e Turismo, Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia in odore di vicesindaco, come gesto di ‘riconciliazione’ dopo il braccio di ferro sul candidato sindaco, nonostante nell’ambiente si dica che Negrini non abbia gradito l’atteggiamento iniziale di Giacobazzi: un malumore mai esplicitato perché il raggiungimento dell’obiettivo finale è reputato più importante. Probabile un assessorato anche alla Lega, mentre restano fuori i due parlamentari Michele Barcaiuolo e Daniela Dondi.
Nel frattempo non sono passate inosservate le attestazioni di stima che Negrini non manca di riservare a chi gli è vicino rivolte alla consigliera regionale Francesca Maletti. Non è un mistero che qualche mese fa c’è stato un momento nel quale il centrodestra aveva meditato la possibilità di strappare Maletti al centrosinistra attraverso un’alleanza con Azione o tramite la creazione di una lista civica moderata. Non se ne è poi fatto nulla, adesso Maletti è assolutamente organica alla coalizione Mezzetti. Eppure non si esclude che Negrini non possa rivolgersi a lei per proporle un assessorato alle Politiche sociali.
Infine, una riflessione che circola è che evocare la vittoria di Daniela Dondi alle Politiche del 2022 (37,4% a 36% sul centrosinistra) possa rivelarsi un boomerang perché rischia di svilire l’eventuale risultato positivo di Negrini, anche in caso di sconfitta, quando comunque l’obiettivo è rilanciare l’opposizione. Dondi infatti ha vinto nel Collegio di Modena che però comprendeva anche la Montagna e il Distretto. Non solo: dell’alleanza non facevano parte né Calenda, né il M5s. A Modena città invece il Pd senza alleati ha superato di oltre 10 punti l’intero centrodestra. E da questo bagno di realismo che il centrodestra deve partire per colmare il gap.