Nessuno oggi può sapere cosa sia capitato il pomeriggio del 29 settembre tra le mura domestiche dell’abitazione di Sant’Antonio di Pavullo, che da anni ospitava quella che per tutti era una famiglia ‘normale’. Due coniugi, le figlie e il cagnolino. Poi un terribile episodio ha squarciato il silenzio: una lite, a seguito della quale sarebbe volato uno schiaffo. La caduta a terra della vittima e il ritorno alla ‘normalità’. Poi, due giorni dopo, la sera del primo ottobre, il malore, lo stato improvviso di coma e la corsa disperata in ambulanza. Disperata, perchè all’ospedale di Baggiovara Alessandra Perini, casalinga di 46 anni e mamma di due bambine c’è arrivata morta. A causare il decesso della donna, seppur involontariamente sarebbe stato proprio il compagno di vita, il marito Davide Di Donna, campano di 50 anni da lunedì dietro alle sbarre, dopo le indagini tecniche effettuate nell’immediatezza dai carabinieri della locale stazione e di Modena. Non vi sarebbe stata l’intenzione – secondo gli accertamenti – di cagionare la morte alla donna. L’accusa con la quale l’uomo, fornaio di Pavullo è finito in carcere, è quella infatti di omicidio preterintenzionale. L’episodio si è verificato come detto la sera del 29 settembre nel nostro appennino. Non è possibile al momento stabilire cosa abbia causato la lite tra i coniugi. E neppure se quella fosse la prima volta in cui l’indagato alzava le mani sulla propria compagna. Quello che secondo l’accusa è certo è che Alessandra ha riportato lesioni gravissime nella caduta a terra, tanto da morire due giorni dopo. Le lesioni mortali, che avrebbero confermato la morte violenta, sarebbero emerse nel corso dell’ autopsia: lesioni interne gravissime compatibili appunto con l’aggressione. Elementi che hanno poi consentito al pm, dottor Niccolini di richiedere al gip Romito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Davide Di Donna.
L’accusa, pesantissima, è quella di omicidio preterintenzionale della moglie e madre delle sue due figlie. E’ stato proprio il panettiere, la sera del primo ottobre e sotto choc a chiamare le ambulanze a seguito del grave malore che aveva colto all’improvviso Alessandra. La donna si era sentita male anche all’ora di pranzo, pare, ma la situazione era poi tornata alla normalità. Poche ore dopo l’ennesimo malore; pare legato ad una emorragia interna che non le ha lasciato scampo. L’avvocato difensore dell’accusato Guido Sola, coordinatore del dipartimento di diritto penale di SC Avvocati Associati, spiega: "Il mio assistito è profondamente addolorato a causa della tragica morte della moglie e altrettanto preoccupato per le figlie, ancora minorenni". Pur non potendo rivelare dettagli sulle indagini l’avvocato Sola aggiunge: "Non ha mai voluto fare male alla moglie, men che meno ucciderla. A venire qui in rilievo, d’altro canto, è un’indagine complessa anche dal punto di vista scientifico che essendo alle battute iniziali presenta ancora tanti e importanti punti oscuri che sicuramente dovranno essere chiariti. Cosa questa che a mio avviso giustifica, soprattutto in questo caso, massima prudenza di giudizio da parte di tutti". Anche la famiglia dell’accusato, tramite l’avvocato Sola, ci tiene a far arrivare il proprio messaggio: "In questo momento così duro e drammatico per le figlie del mio assistito, la madre, il fratello e le sorelle dello stesso, a loro volta scossi per l’improvvisa morte della congiunta, si stringono attorno al proprio parente, sono anche fattivamente vicini alle ragazze e fiduciosi nella giustizia". Di Donna aveva aperto negli anni scorsi un proprio forno in via Mazzini a Pavullo poi, da qualche tempo, lavorava presso un’altra panetteria.
Valentina Reggiani