Campogalliano (Modena), 25 agosto 2023 – Fino all’ultimo i genitori hanno sperato che gli amici si fossero sbagliati e che, magari, lui, quel figlio tanto amato, fosse riemerso in un altro punto del laghetto, per poi allontanarsi. Purtroppo, tra le urla strazianti di mamma e papà e del fratellino, il corpo del giovane è stato recuperato poco dopo dai sommozzatori. Ancora una tragedia nelle acque modenesi. Un 25enne originario della Tunisia, Mohamed Saleh Ben Ayed è misteriosamente morto ieri nei laghetti Curiel di Campogalliano. Il mistero deriva dal fatto che, pur non essendo acque balneabili ma aperte all’attività di pesca sportiva-ricreativa, l’acqua raggiunge sì e no i tre metri nel punto più profondo e, secondo gli amici di Mohamed, il ragazzo sapeva nuotare molto bene.

Cosa sia capitato ieri mattina non è chiaro: i carabinieri di Modena stanno indagando per ricostruire la dinamica dell’accaduto ma anche le ore precedenti il decesso del giovane. Il 25enne, infatti, residente con la famiglia a Rubiera, nel reggiano, mercoledì era tornato a casa all’una di notte a casa ma, subito dopo aver ricevuto una telefonata ed era uscito nuovamente. A dare l’allarme, ieri mattina, sono stati proprio gli amici del 25enne, tre ragazzi nordafricani coi quali Mohamed aveva trascorso la notte e probabilmente l’intera mattinata. "Stavamo facendo il bagno – racconta uno di questi – ma lui non è riemerso. Non sappiamo cosa sia successo".
Sul posto sono accorsi immediatamente i vigili del fuoco, con la squadra dei sommozzatori elitrasportati e la squadra fluviale che hanno scandagliato le acque dei laghi Curiel.
Le ricerche sono partite a mezzogiorno circa e il corpo del ragazzo è stato recuperato intorno alle 15. Sul posto anche i sanitari del 118, con automedica e ambulanza, che hanno prestato assistenza ai parenti del ragazzo, sotto choc per l’accaduto e appunto i carabinieri che hanno subito sentito in caserma gli amici di Mohamed Ben Hayed. Non si esclude che il gruppo avesse fatto ‘festa’ la sera precedente, arrivando poi sulle rive del laghetto in condizioni psicofisiche non ottimali. Ma sulle ore precedenti il decesso sono in corso indagini, coordinate dalla procura. Probabilmente saranno passati al setaccio anche i cellulari della vittima e degli amici e si cercherà di stabilire le esatte cause del decesso del giovane. La salma, a una prima analisi esterna, non sembrerebbe riportare segni di violenza o traumi. Non si esclude neppure che il 26enne si sia tuffato in un punto poco profondo del laghetto, sbattendo il capo. I
l papà della vittima, Mohamed, che da 20 anni lavora per un’acciaieria del reggiano teme che possa essere successo qualcosa. "Con quei ragazzi non andava poi tanto d’accordo – afferma l’uomo sconvolto – si sono allontanati quando mio figlio è finito sott’acqua? Dov’è stato lui tutta la notte? Cosa hanno fatto? Mia moglie ha provato a chiamarlo subito questa mattina ma il telefono si spegneva sempre. Qualcosa deve essere successo".Mohamed Saleh viveva a Rubiera e fino a due giorni fa lavorava in un laboratorio di pasticceria di Castellarano, nel reggiano. "Ha litigato con la titolare e si è licenziato – conclude il padre – era un bravissimo pasticcere e fino a poco tempo fa era in Germania, a lavorare con uno zio". "Che brutto scherzo mi ha fatto la vita", ha gridato disperata la mamma.