GIORGIA DECUPERTINIS
Cronaca

Addio a Giacobazzi che ispirò ‘Colpa di Alfredo’ di Vasco, Zanarini: "Eravamo nottambuli, sempre con il Blasco"

Il ricordo del dj: "Nel nostro gruppo sono nate amicizie intramontabili. Tra i membri storici c’è ancora un fortissimo legame”

Modena, 15 febbraio 2024 – “Siamo solo noi, che andiamo a letto la mattina presto e ci svegliamo con il mal di testa...". Ma quei ragazzi, quelli che uscivano la notte per locali e non dormivano quasi mai, eravamo "davvero noi".

Luca Zanarini in uno scatto insieme a Vasco Rossi
Luca Zanarini in uno scatto insieme a Vasco Rossi

Il "noi" sta per la "combriccola del Blasco", gli storici amici di una vita che, nel corso degli anni, hanno accompagnato il cantautore di Zocca "ovunque". "Con noi c’era anche Andrea Giacobazzi ( colui che ispirò ’Colpa di Alfredo’ e morto martedì a 67 anni, ndr ) – riavvolge il nastro il dj Luca Zanarini –. Erano anni in cui abbiamo girato tanto, insieme a Vasco. Anni in cui sono nate amicizie intramontabili".

Zanarini, chi era Giacobazzi?

"Un uomo molto creativo, con un animo artistico e a cui piaceva la vita notturna. Ogni volta che lo sentivo proponeva un’idea diversa: questo perché era una persona molto allegra, gioviale, creativa e con tanti progetti in testa. Aveva creduto nel progetto di Modena Park anni prima che venisse realizzato. E fu lui a ideare la serata Pica Pau, il mercoledì del Picchio. Abbiamo dei ricordi bellissimi insieme".

Quando vi siete conosciuti?

"Nel ’77, quando frequentava lo Snoopy. Insieme a Vasco ci trovavamo nei diversi locali della città, locali in cui si ritrovavano i cosiddetti ’nottambuli’. Inoltre la sua famiglia gestiva un hotel a Riccione, dove d’estate ci ritrovavamo".

Che tipo di ’combriccola’ era?

"Eravamo un grande gruppo, che poteva quasi essere definito itinerante: dove si spostava Vasco, ci spostavamo tutti. Delle volte lo andavamo a trovare a Zocca oppure a Bologna. Certo, qualcuno con il passare del tempo si è trasferito, qualcun altro si è sposato, ma l’amicizia è sempre rimasta. Soprattutto fra i membri storici, dove c’è ancora un fortissimo legame. Giacobazzi ci mancherà molto".

Fu davvero lui che ispirò ’Colpa d’Alfredo’ ?

"Certo che sì. Alfredo era proprio Giacobazzi, mentre il ’nero’ era Santino Sottile, che lavora al distributore di viale Amendola. La ragazza invece, Daniela, era di Carpi. La nostra vita, quello che facevamo, entrava realmente nei testi di Vasco, nella sua musica. Eravamo un gruppo sempre presente, e anche con il passare del tempo ci siamo sempre ritrovati e rimasti in contatto".

E il suo rapporto con Vasco, invece?

"Ho sempre pensato che Vasco avesse stoffa, talento. Dal primo momento, quando lo vidi a Zocca e quando lo rincontrai a Modena Radio City, dove ci portò il suo primo disco. In quegli anni, un settimanale mi cercò per farmi un’intervista e tra le domande mi chiesero anche quale fosse il mio cantante preferito. Io risposi Rossi, ma loro pensavano mi riferissi a Luciano Rossi. E invece parlavo di Vasco: già dai suoi primi inizi si capiva che sarebbe diventato il numero uno. Un grande artista, ma anche una grande persona. Quando nel dicembre del 2016 mi disse che sarei salito sul palco di Modena Park, non ho dormito per almeno due o tre notti. Quando arrivò il momento, prima di salire, ero a dir poco impaurito. Poi una volta messi i piedi sul palco, non sarei mai più sceso".