Finale Emilia, 31 dicembre 2024 – È precipitato dall’albero, raggiunto con una scala, nel giardino della sua abitazione in via Guercino, l’ingegnere Stefano Paganelli conosciuto da tutti in paese con il soprannome di Titty.
Un volo di svariati metri mentre potava, quasi certamente con la motosega, che non ha lasciato scampo all’ingegnere 60enne. Della caduta mortale, avvenuta con ogni probabilità nel pomeriggio, non si è accorto nessuno dei vicini fino a quando alle 20,30 i residenti della zona, attirati dai lampeggianti dei carabinieri, dei vigili del fioco e delle ambulanze, incuriositi, hanno assistito ai movimenti dei soccorritori e dei tecnici della medicina del lavoro. "Erano giorni che veniva da casa sua a Bologna mattina e pomeriggio – riferiscono i vicini – per potare gli alberi e liberare il cortile dalle sterpaglie". Quella casa è disabitata da almeno cinque anni – confermano – fino a quando l’anziana madre Rosina Masina ex maestra della scuola elementare, a causa di problemi di salute, l’ha trasferita da lui a Bologna. Il papà Giuliano, deceduto anni fa, era stato professore alle scuole medie. Il fratello più giovane di nome Paolo – conferma un’amica di famiglia – lavora come cuoco sulle navi da crociera, mentre la sorella Daniela, residente a Gavello, è bidella della scuola materna".
"Lui è venuto in mattinata arrivato con il suo Kangoo rosso – conferma una vicina – parcheggiato in cortile. L’ho visto spazzare fuori le foglie poi, nel pomeriggio, ho udito, come nei giorni precedenti, il rumore della motosega. Non mi sono accorta di niente fino a quando, in tarda serata, le auto dei soccorsi e dei carabinieri sono arrivate in via Guercino".
A dare l’allarme preoccupata del mancato rientro a casa è stata la moglie Sandra Caddeo: "Io ho dato l’allarme da casa perché non era ancora arrivato a Bologna. Lui lavorava a Sasso Marconi e io ho la residenza a Bologna e, in questi giorni di festa, eravamo a Bologna. Ho chiamato il cugino Enrico Paganelli che è andato in via Guercino di persona subito. Anche se tutti speravamo che, non essendo arrivato a casa, avesse avuto un incidente la mattina in macchina per strada e si trovasse in qualche ospedale. Le reali cause che hanno determinato la sua morte non si conoscono ancora. Quando sono arrivata sul posto – precisa Sandra – la salma di Stefano era già stata rimossa. I Carabinieri di Finale, primi intervenuti, hanno fatto le foto della scena della disgrazia. Lui è residente a Finale e io a Bologna pur vivendo di fatto a casa mia. Stefano aveva conservato la residenza Finale perché la mamma è vissuta in quella casa fin quando non ha avuto dei seri problemi di salute e Stefano, presa in carico, l’ha trasferita in casa di riposo a Bologna. Il fatto che sia venuto a fare dei lavori, di potatura e manutenzione del verde, era imposto dalla denuncia dei vicini fatta all’ufficio ambiente del comune, che ci ha inviato una raccomandata per porre rimedio. Mio marito – precisa Sandra – voleva risolvere in fretta la controversia per cui, in questi giorni, veniva spesso a Finale a potare piante e siepi. Il medico della casa di riposo ha avvisato, martedì mattina, mamma Rosina. Io ho avvertito della disgrazia nostro figlio Odo che vive e lavora a Parigi. Stefano era impiegato come ingegnere da oltre 23 anni, da quando Odo ne aveva 5, presso la ditta Plexa di Sasso Marconi". La salma di Stefano Paganelli senza il passaggio presso la medicina legale predisposto dagli inquirenti, affidata alle onoranze Funebri Zena di Finale, si trova presso le camere ardenti comunali.