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"Morso di vipera, basta un unico antidoto regionale"

La dottoressa Laura Bonfanti risponde alle polemiche sull'antidoto per il morso di vipera a Sassuolo, spiegando la gestione precauzionale e sicura del caso.

"Morso di vipera, basta un unico antidoto regionale"

A proposito dell’episodio della donna morsa da una vipera e l’antidoto arrivato da Ferrara risponde con una lettera la dottoressa Laura Bonfanti, direttore del Pronto soccorso e medicina d’urgenza dell’ospedale di Sassuolo.

"In considerazione della rarità dei morsi di vipera con reale iniezione di una dose di veleno tale da recare danno e pericolo al paziente (si calcola che oltre la metà degli eventi sia classificabile come ’morso secco’), già da molti anni, proprio su coordinamento del Centro nazionale di informazione tossicologica di Pavia (più noto come Centro antiveleni), è stata decisa una distribuzione su base regionale – o, in alcuni casi, sovraregionale – della dotazione di immunoglobuline specifiche contro il veleno delle principali specie di vipere italiane. Ciò consente, oltre che una adeguata conservazione e un adeguato monitoraggio delle reali disponibilità di un prodotto raro e costoso, anche una tempistica del tutto congrua con la potenziale evoluzione della patologia. Non deve quindi sorprendere, né tantomeno suscitare ‘scandalo’ che presso l’Ospedale di Ferrara sia disponibile la scorta di questo antidoto per tutta la nostra regione".

"Il trattamento antidotico dell’avvelenamento da morso di vipera si basa sulla somministrazione di immunoglobuline eterologhe in grado di chelare il veleno ovvero di ’legare’ il veleno impedendogli di essere tossico. Dopo anni di estrema cautela nell’uso di tali preparati antidotici, dovuta alla scarsa sicurezza dei prodotti precedentemente utilizzati (non è esagerato dire che almeno alcune morti ’da morso di vipera’ verificatesi negli anni ’50-’80 del secolo scorso siano state in realtà morti da reazione avversa all’antidoto somministrato), l’introduzione, negli ultimi tre decenni, di frammenti anticorpali purificati, molto più efficaci e sicuri, ha stimolato la reintroduzione del trattamento specifico nei morsi di vipere europee, quando indicato. Oggi la mortalità per morso di vipera nei paesi europei è assolutamente rara".

Per quanto riguarda il fatto specifico, "la signora è stata immediatamente valutata presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Sassuolo, ed è stato prontamente interpellato il Centro Antiveleni di Pavia che, pur nell’evidenza della banalità clinica del caso, ha consigliato, a scopo puramente precauzionale, di far arrivare presso l’Ospedale di Sassuolo l’antidoto. Dopo un adeguato periodo di osservazione, non essendo comparsi segni di tossicità, la paziente è stata dimessa ed il farmaco è stato restituito al Centro di Riferimento di Ferrara. Credo che nessun organismo scientifico, possa trovare elementi critici nella gestione di questa paziente".