Molestie contro le dipendenti: "Nel mio market nessuna violenza"

Pavullo, il titolare del supermercato si difende in aula dalle accuse di abusi sessuali verso le lavoratrici

Molestie contro le dipendenti: "Nel mio market nessuna violenza"

"Non ho preso nessuno per il collo. Quella mattina mi sono semplicemente limitato a posare una mano sulla spalla della dipendente. È vero che mi sono avvicinato a lei per parlarle in modo riservato ma non ho emesso gemiti. Nelle precedenti udienze è stata detta anche la verità ma è pure emerso un pesante pregiudizio investigativo nei miei confronti. C’è chi ha iniziato a parlare male di me e della mia compagna dopo che l’ho spostata di reparto. E l’altra testimone? Eravamo amici e lo siamo anche oggi". Ha scelto di rilasciare dichiarazioni spontanee, leggendole in aula alla presenza dei legali che lo rappresentano, gli avvocati Guido Sola Giorgia Menani il 62enne ex direttore di un supermercato di Pavullo, accusato dalle dipendenti – dodici donne, parti civili nel processo – di violenza sessuale e maltrattamenti. L’imputato, che ha sempre negato ogni addebito, ha sottolineato ieri in aula che, se vi fossero state davvero violenze sul posto di lavoro, le telecamere del supermercato avrebbero ripreso tutto. "E’ possibile che i carabinieri non abbiano mai chiesto a nessuna ragazza che affermava di aver subito molestie nel punto vendita perché non avesse fatto denuncia, chiedendo che venisse acquisito il relativo video? A conti fatti, se davvero si fosse voluta appurare la verità, sarebbe bastato davvero poco per comprendere che io non ho mai, mai, mai usato violenza nei confronti di nessuno – ha ribadito il 62enne. È ragionevole pensare che, se davvero il punto vendita di Pavullo fosse stato luogo di continue molestie da parte mia, ai carabinieri di Pavullo – la cui caserma, in linea d’aria, dista meno di un chilometro dal punto vendita – non sarebbe giunta nemmeno una voce?". L’imputato ha poi precisato come presso il punto vendita di Pavullo le assenze fossero rarissime. "Pavullo è piccolissima e a Pavullo tutti conoscono tutti. Come è possibile che io possa aver molestato ragazze a punto vendita aperto? E mi fa piacere che, nell’ambito di questo processo, in tanti abbiano ammesso che, quando c’è stato bisogno di una mano, in me l’abbiano sempre trovata. Ma, a conti fatti, nonostante ciò, verrebbe da dire che ho sbagliato a credere di poter fare battute, visto quello che è accaduto. Però non volevo mancare di rispetto a nessuno".

Valentina Reggiani