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Il sindaco Massimo Mezzetti
La classifica della qualità della vita de Il Sole 24 Ore per quanto riguarda il territorio provinciale di Modena offre spunti molto interessanti a tutte le amministrazioni, la maggior parte delle quali si è rinnovata nelle elezioni dell’8 e 9 giugno scorsi. Questo vale anche per la città di Modena con l’avvertenza che si tratta di dati riferiti al 2023 e che tutte le classifiche vanno osservate con sguardo attento ma capace di relativizzare, sia quando premiano che quando, come in questo caso, segnano un arretramento evidente.
Commenta così il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti l’indagine che vede il nostro territorio scivolare al 21esimo posto.
"Riconosco nel lavoro fatto dal quotidiano la conferma di un andamento che ho più volte sottolineato in questi mesi a partire da uno dei temi più caldi e sensibili, quello della sicurezza – continua Mezzetti – Una questione sulla quale siamo al lavoro, nell’ambito delle nostre competenze e in coordinamento con le forze dell’ordine, i cui organici della Questura - fermi al 1989 - devono essere aumentati. La sicurezza è tema centrale nella vita della nostra città e, come ho sempre ripetuto anche in campagna elettorale, un sindaco deve farsi carico di ogni paura dei propri cittadini senza mai sottovalutare. Dalla mia bocca non avete mai sentito e mai sentirete dire che si tratta di percezioni slegate dalla realtà".
"Un altro dato che ritengo altrettanto preoccupante è quello dell’allargamento della forbice sociale – conclude Mezzetti – a fronte di una ricchezza generale che viene ancora attribuita alla provincia di Modena si allargano le disuguaglianze e su questo la nostra strategia e le nostre azioni ci devono portare a essere più incisivi. Per questo intendiamo investire maggiormente nei campi del sociale, dell’educativo e della cultura (anche qui siamo arretrati). Su questi ambiti dovremo reperire e spostare più risorse nel bilancio che stiamo preparando. Come ho detto più volte dobbiamo perseguire con tenacia un’idea di sviluppo della città che non lascia indietro nessuno e rimettere al centro questo obiettivo a fronte di un passato nel quale è stato meno cruciale".
Sul tema interviene anche l’assessore ed ex prefetto Alessandra Camporota. "Le analisi sulla qualità della vita richiederebbero degli approfondimenti di contesto nazionale e internazionale - spiega Camporota - ma non voglio comunque sottrarmi a valori che vedono Modena ‘subire’ quel peggioramento della qualità della vita più in generale: le fragilità economiche, la situazione internazionale e l’aggressività nella criminalità. Sono situazioni che rispondono a delle logiche che noi esamineremo con le forze dell’ordine. Inoltre, c’è anche un piano di riorganizzazione della polizia locale: noi vogliamo che torni a essere quella polizia ‘di risposta’ più vicina al cittadino. Naturalmente però - conclude - il contrasto della criminalità si fa con le forze dell’ordine e quindi con lo Stato".
r.m.