Modena, 7 novembre 2024 – L'hanno cercata ovunque, setacciando le strade, i paesi
limitrofi, la città e pure le campagne e i capannoni
abbandonati. Non hanno perso neppure un minuto e, alla fine,
martedì pomeriggio l'hanno trovata in centro, a Modena,
spaventata e infreddolita ma sana e salva. Ha ringraziato in
lacrime i carabinieri la mamma di una ragazzina di 14 anni,
caschetto e sorriso contagioso che martedì, al termine della
scuola, non era rientrata a casa, a Nonantola. I genitori
avevano da subito iniziato a cercarla disperatamente,
temendo il peggio ma, grazie alle immediate ricerche dei
carabinieri di Nonantola e Modena, poche ore dopo i genitori
hanno potuto riabbracciare la figlia. «La ragazza, che
frequenta un istituto professionale di Modena non era
tornata a casa, a Nonantola – spiega il Capitano Marco
Zavattaro, comandante della compagnia carabinieri di Modena.
I genitori avevano provato a chiamarla, senza ricevere
risposta. Grazie alla tempestiva chiamata alla centrale
operativa subito sono iniziate le ricerche sul territorio,
coinvolgendo anche le centrali delle sale operative delle
altre forze di polizia. Sulla scorta dei dati
dell'acquisizione dell'utenza telefonica si riteneva che la
giovane fosse a Modena. Verso le 20 – sottolinea il capitano
– considerando anche il freddo e il buio, fortunatamente è
stata rintracciata in centro. I militari hanno notato scarpe
dietro ad un totem pubblicitario e l'hanno trovata
rannicchiata, infreddolita e impaurita». Sul posto sono
accorsi i sanitari del 118 per valutare le condizioni della
minore e, subito dopo, i genitori. «I familiari hanno avuto
un ruolo fondamentale nella ricerca della figlia –
sottolinea il capitano – e hanno ringraziato i carabinieri
per averla ritrovata. Per motivi personali la studentessa si
era allontanata da casa». L'Arma è da sempre accanto ai
giovani e ancor di più in questo momento 'storico', in cui
mostrano particolari fragilità. «L'arma organizza incontri
nelle scuole per parlare proprio di problematiche attuali,
criticità che possono essere superate con il dialogo anche
semplicemente cercando di abbattere quel muro di diffidenza
che a volte c'è tra i ragazzi e le istituzioni».