
Defrel nella sfida del girone d’andata contro il Catanzaro
Inizia oggi una delle settimane più lunghe di questa tribolata e sotto certi versi anche contraddittoria stagione del Modena. D’accordo, direte voi, mancano ancora otto giornate e c’è ancora un margine di tre punti sulla zona calda, ma la partita di sabato, alla luce di quello che si è visto nelle ultime settimane, è maledettamente importante. Dopo una sosta che è giunta opportuna e corroborante come non mai, sarà l’ennesimo crocevia di questa stagione dei canarini: e non ci dirà se è giusto ancora sognare i playoff o meno, ma dovrà altresì misurare quanto il popolo gialloblu dovrà soffrire, se da soffrire ci sarà, da qui alla fine.
Dopo i due brutti ko consecutivi di Salerno e Castellammare di Stabia, il gruppo di Mandelli, in qualche modo anche ‘sollecitato’ dai tifosi con un paio di striscioni inequivocabili apparsi nei giorni scorsi fuori del Braglia (e rivolti solo alla squadra e non alla società, è giusto rimarcarlo), arriva ad un appuntamento, quello contro il Catanzaro, che può davvero dare un preciso indirizzo a questo finale di campionato. Il Modena, accantonato al momento qualsivoglia sogno di gloria, comincia contro i calabresi un cammino che dovrà portare quanto meno alla conferma della categoria: lapalissiano affermare che un altro insipido decimo posto, nonostante le ambizioni di inizio stagione, sia certamente il male minore rispetto al rischio concreto di trovarsi sul ciglio del precipizio. Anche perchè la squadra, quasi sempre sul pezzo quando si è trattato di affrontare squadre di rango, è invece andata sempre in difficoltà contro quegli avversari abituati sin dall’inizio a sfidare i marosi e le tempeste della parte bassa della graduatoria. Insomma, se sabato una vittoria darà certamente una svolta, e un pareggio sarebbe un brodino di dado che comunque smuoverebbe un pizzico la classifica, un’altra sconfitta (e sarebbe la terza consecutiva) aprirebbe scenari, soprattutto a livello psicologico, che al momento è meglio provare a non prendere nemmeno in considerazione.
La situazione, è giusto affermarlo, non è ancora drammatica; l’aggettivo corretto è al momento ‘preoccupante’, non tanto per i numeri della classifica ma per l’atteggiamento mostrato nelle partite che hanno seguito l’illusorio successo di Cittadella. La squadra di Mandelli, al di là di quello che sarà da qui alla fine lo schieramento a livello squisitamente tattico, e siccome in questi frangenti contano le motivazioni e la voglia, ha certamente al suo interno i valori tecnici per togliersi al più presto da questa situazione allarmante. Nonostante i mugugni, la gente non abbandonerà la squadra: il malcontento di cui sopra è infatti il frutto di un’arrabbiatura dovuta a una passione e un’amore mai sopiti verso i colori gialloblu. Ora tocca ai giocatori a far rivedere a queste latitudini l’occhio del sole dopo settimane di nuvole scure.
Alessandro Bedoni