Modena, caccia al bomber o cooperativa del gol?

Stasticamente solo nella Longobarda di De Biasi emerse il cannoniere:. Fabbrini in B segnò 16 reti. Ma l’anno prima al top c’era Grieco con soli 9 centri.

Modena, caccia al bomber o cooperativa del gol?

Modena, caccia al bomber o cooperativa del gol?

Il mercato è ancora lungo. Soprattutto, non è ancora cominciato. Il tema che appassiona da sempre i tifosi è quello dell’attacco. Il Modena, oggi ha in rosa due punte sicure di rimanere come Gliozzi e Abiuso, altrettante che potrebbero partire come Strizzolo e Manconi (quest’ultimo è appetito da più di una società di C, tra cui il Benevento), e una in procinto di essere ufficializzata, a meno di ribaltoni dell’ultima ora, ai primi di luglio, leggasi Thomas Alberti, lo scorso anno al Fiorenzuola. Nei sogni degli appassionati c’è sempre il famoso bomber da doppia cifra, merce rara e sempre costosa, quell’attaccante che i canarini hanno spesso avuto nel passato e che invece in tempi più recenti è un po’ mancato. Ma, lo dicono gli almanacchi, non sempre il centravanti super è sinonimo di un campionato di vertice. Certo, chi può negarlo, aiuta, ma se guardiamo le stagioni in cui, negli anni duemila, i gialli hanno vinto un campionato, soltanto nella promozione dalla B alla A della Longobarda di De Biasi un attaccante, ovvero Fabbrini, andò in doppia cifra con 16 reti; la promozione della stagione precedente, dalla C alla B, vide come marcatore principe Grieco (che punta non era) con 9 centri all’attivo. Volendo possiamo anche citare la stagione della ripartenza dalla D, anno 2018/19, con i 26 gol di Ferrario, ma è giusto ricordare che in quella stagione il Modena arrivò secondo dopo lo spareggio perso con la Pergolettese e, pur vincendo i playoff, di fatto fu ripescato. E nel torneo di C vinto nel 2022 con Tesser in panchina, il bomber raggiunse i 13 centri ma fu un centrocampista come Scarsella. Aggiungiamo, sempre a titolo statistico, che l’attuale mister del Modena, Pier Paolo Bisoli, nei due campionati di serie B nei quali ha conquistato la massima serie, sempre alla guida del Cesena, non ha mai avuto un attaccante di ruolo che abbia raggiunto le dieci reti.

Tornando alle statistiche più squisitamente legate ai gialli, andando a ritroso nelle stagioni, a parte i 20 gol di Babacar del 2013/14 e i 29 di Bucchi del 2005/06 che valsero al Modena la partecipazione ai playoff, in diversi campionati l’avere in rosa il bomber con numeri di spessore ha portato a nulla di più del mantenimento della categoria, a volte anche in maniera discretamente sofferta. Ma, anche detto questo, vogliamo comunque spezzare una lancia a favore dei tifosi che anelano una volta di più il bomber di razza. Perchè i 19 centri di Granoche nel 2014/15, i 23 di Ardemagni nel 2012/13, o le tre stagioni magiche di Sasà Bruno dal 2007 al 2010 con rispettivamente 11, 18 e ancora 18 centri, sono ancora nell’immaginario collettivo. E nel chiedersi ancora se sia meglio per una squadra la super punta o la famosa cooperativa del gol, aspettiamo di vedere cosa porterà il mercato, e soprattutto il verdetto del campo.

Alessandro Bedoni