STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Missione di speranza in Togo. Il vescovo aprirà una chiesa

Mons.Castellucci partirà domani per l’Africa con due sacerdoti e parrocchiani. Anima del progetto è don Robert che si è speso per aiutare la sua terra d’origine.

Mons.Castellucci partirà domani per l’Africa con due sacerdoti e parrocchiani. Anima del progetto è don Robert che si è speso per aiutare la sua terra d’origine.

Mons.Castellucci partirà domani per l’Africa con due sacerdoti e parrocchiani. Anima del progetto è don Robert che si è speso per aiutare la sua terra d’origine.

Un viaggio che è come una missione, un incontro, un segno di speranza. L’arcivescovo Erio Castellucci partirà domani per il Togo, in Africa occidentale, per visitare alcune località che hanno un legame ideale con la provincia di Modena. È atteso in particolare a Imoussa e Okpahoué, i villaggi di cui è originaria la famiglia di don Robert Lokossou, sacerdote togolese incardinato nella diocesi di Modena - Nonantola, da quattro anni parroco di Guiglia. Don Erio viaggerà con due sacerdoti, don Federico Pigoni e don Andrea Casolari, e con due parrocchiani di Formigine, Giorgio Amadessi, fondatore di Rock No War, impegnato nella cooperazione internazionale, e Paolo Golinelli. "Per me e per noi è un momento di conoscenza e di vicinanza – sottolinea don Erio –. Don Robert ci ha detto che le comunità della sua diocesi di origine ci attendono con gioia, anche per visitare alcune realizzazioni ultimate in questi anni".

Anche se è una conosciuta destinazione turistica per le sue spiagge meravigliose e i parchi nazionali, in Togo un terzo della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, neppure un dollaro e mezzo al giorno. Imoussa (il villaggio di Rosaline, mamma di don Robert) è a circa 200 chilometri dalla capitale Lomè. "Nel 2010 abbiamo iniziato la costruzione della scuola cattolica con la presenza degli scout di Fidenza – dice don Robert – . Da allora ho dedicato tutti i miei periodi di vacanza per seguire i lavori". E con fatica e sacrificio si è riusciti a costruire tre edifici scolastici, intitolati a Santa Chiara, "per onorare le donne che hanno lavorato molto", San Francesco e San Tommaso. "Dal 2016 gli alunni hanno abbandonato il vecchio edificio che versa in condizioni pietose per entrare nei nuovi ambienti – aggiunge don Robert –. Vi aspettiamo per la benedizione e l’inaugurazione".

A Okpahoué (villaggio dove è nato il padre del parroco di Guiglia), la prima chiesa è crollata nel 1994. "Nel 2020, con alcuni preti, abbiamo deciso di ‘rimettere in piedi’ la chiesa – spiega don Robert – Non è stato facile, ma oggi siamo giunti al termine, e Okpahoué ritrova la sua chiesa". Verrà aperta ufficialmente da don Erio, insieme al vescovo monsignor Mose Touho, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose della zona. "Tutto il villaggio vi aspetta", ha detto il parroco di Guiglia al nostro arcivescovo. Monsignor Castellucci rientrerà lunedì 11 novembre: il 13 è atteso a Roma per la riunione di presidenza della Cei.