
Il feretro di Mirella Freni in Duomo (foto Fiocchi)
Modena, 12 febbraio 2020 - Una cerimonia solenne e ricca di pathos per omaggiare Mirella Freni, una delle più grandi artiste liriche di sempre. Sono iniziate, nel Duomo di Modena, le esequie (video) del soprano scomparsa domenica scorsa. Dopo l’ultimo omaggio (foto) nel foyer del Teatro Comunale, un corteo è partito alla volta della Cattedrale dove la cerimonia è presieduta dal vescovo Erio Castellucci.
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Sulla bara (foto) sono deposti un’ampia composizione di fiori a forma di cuore, tra cui rose bianche e gialle, girasoli e il fiore Anthurium. Tante le autorità presenti in prima fila tra i banchi, tra cui Laura Agea, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Centinaia i cittadini e gli estimatori che affollano il Duomo per dare l’ultimo addio a Mimì (il celebre personaggio della Bohème da lei interpretato più volte), tra cui tantissimi ex allievi che negli ultimi anni si sono imposti sulla scena internazionale proprio grazie agli insegnamenti della Freni.
Proprio alcuni di loro accompagnano parte del funerale su musiche di Mozart, Back, Schubert e Perosi. Protagonista anche la Corale Rossini che esegue il Requiem di Puccini, l’Alleluia di Mozart, il Padre nostro gregoriano, la Messa Solenne di Luigi Cherubini (1808) e l’Ave Verum Corpus sempre di Mozart. Dopo la messa il pubblico verrà congedato sulle note dell’Ave Maria di Franz Schubert e Perosi.
Il programma
Si è chiusa alle 14 la camera ardente allestita per dare un ultimo emozionante saluto a Mirella Freni al Teatro Comunale, il luogo che più di tutti ha racchiuso l’anima di questa donna nata e cresciuta nel segno dell’opera. Lei stessa ci ha più volte raccontato di aver coltivato il sogno di diventare una cantante d’opera fin dai primi anni della sua vita. Un progetto di vita inseguito con caparbietà e talento, fino a raggiungere i massimi livelli. Proprio dal Teatro Comunale, intitolato al suo grandissimo amico e "fratello di latte" (si dice che i due siano stati allattati dalla stessa balia) Luciano Pavarotti è partito il corteo funebre, in direzione del Duomo.
Per il ricordino funebre del soprano è stata scelta una delle opere a cui più volte ha dato la voce: Adriana Lecouvreur di Cilea. Queste le parole: "Ecco la luce, che mi seduce, che mi sublima, ultima e prima luce d’amor. Sciolta dal duolo, io volo, io volo, come una bianca colomba stanca, al suo chiaror...". Parole dense di significato affiancate a una foto in bianco e nero di una Mirella bellissima e sorridente.