I minori stranieri non accompagnati rappresentano un tema di difficile gestione non tanto per incapacità delle istituzioni locali, a cominciare dall’amministrazione comunale fino alle forze dell’ordine, ma per un meccanismo generale poco attrezzato, dove ci sono più zone d’ombra che luci. Ragazzini che arrivano con gli sbarchi o chissà come ancora vengono accolti nelle strutture messe a disposizione per legge dagli enti pubblici, spesso poco attrezzate e con posti limitati, e sono liberi di muoversi come vogliono. Il nodo è che molti, anche se non tutti, finiscono per integrarsi anzichè nella società che li accoglie, nelle baby gang che nascono per germinazione spontanea. A Modena, ma come in altre realtà urbane dell’Emilia Romagna, gli episodi di violenza da strada tra immigrati minorenni ma anche verso altri ragazzini sono in preoccupante aumento. La cronaca ne ha svelati diversi nelle ultime settimane: adolescenti rapinati e vessati da coetanei stranieri, messi nel mirino di violenze e soprusi. Stazione, Parco Novi Sad e dintorni sono le zone più calde anche se costantemente presidiate da polizia e carabinieri.
I meccanismi dell’accoglienza sono merce scaduta, vanno perfezionati e rivisti. Polizia e carabinieri vista l’età dei minori stranieri hanno le armi spuntate per intervenire. A meno che non si tratti di reati gravissimi c’è poco da fare sul piano della punizione. Alcuni ragazzini si integrano ma altrettanti scelgono la scorciatoia delle baby gang a volte miste con giovani locali altre volte no. Una buona parte è poco incline a rispettare le regole, ad apprendere le nozioni di vita legate alla nostra società. Così non può andare avanti. Le parole del procuratore generale della Corte d’Appello di Bologna, Paolo Fortuna, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024 sintetizzano lo scenario: "È più che drammatica la situazione dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, il cui numero esorbitante e in crescita inarrestabile ha messo in ginocchio il sistema regionale di accoglienza". Più chiaro di così. E allora? Qui bisogna mettere da parte le ideologie e lavorare in tandem tra governo centrale ed enti locali per strutturare meglio un’accoglienza che va migliorata, ma non può essere totale ed eccessivamente di maglie larghe. Le baby gang di stranieri oggi possono evolversi nelle bande criminali di domani, inoltre si rischia che la paura di molte famiglie diventi intolleranza diffusa. La tensione sociale è alta, il tempo per rimediare è vicino alla scadenza.