Costretta a sposare uno sconosciuto in Marocco, perchè la famiglia così aveva deciso. Umiliata, picchiata, minacciata di morte una volta arrivata in Italia. La giovane, una marocchina di 30 anni ha però trovato il coraggio di denunciare. Ora il marito, un marocchino di 52 anni, dovrà affrontare il processo con le accuse di maltrattamenti e stalking. Ieri è stato infatti incardinato il procedimento con rito abbreviato nei confronti dello straniero e la giovane – attraverso il proprio legale, l’avvocato Giusy Iannelli – si è costituita parte civile. La vicenda inizia nel 2015 quando la 30enne viene promessa in sposa, da parte della famiglia, ad un lontano parente: ovvero l’odierno marito. A seguito del matrimonio combinato la vittima si trasferisce a casa della famiglia dell’imputato ma i parenti dell’uomo non fanno altro che maltrattarla. A quel punto nel 2018 il 50enne la convince a trasferirsi nella nostra provincia, nel distretto ceramico, promettendole che le vessazioni sarebbero a quel punto terminate. Così però non è stato: l’imputato l’avrebbe sottoposta a violenze di ogni genere, arrivando anche a minacciarla di morte dopo che la stessa si era rifugiata a casa di un’amica. Aveva iniziato ad appostarsi davanti al posto di lavoro, per poi pedinarla in auto e minacciarla che l’avrebbe ammazzata se non fosse tornata a casa.
v.r.