REDAZIONE MODENA

"Minacce e pugni a mia moglie Per lo zio era ’troppo occidentale’"

Giovane vessata a Castelfranco, il marito: "Ho paura che venga a cercarla"

"Minacce e pugni a mia moglie  Per lo zio era ’troppo occidentale’"

"Minacce e pugni a mia moglie Per lo zio era ’troppo occidentale’"

"Ho paura che possa venirla a cercare. Per adesso non si è più fatto vedere, ma non escludo che possa ancora farci del male". Sono parole colme di terrore quelle di Giorgio Pagano, 44 anni, un castelfranchese che nel dicembre 2019 ha sposato Boutania, una 23enne marocchina da cui ha avuto due bambini. Al loro ritorno in Italia, infatti, lo zio materno della giovane moglie avrebbe iniziato, secondo le accuse, a minacciarli di morte, non accettando che la nipote si fosse sposata con un italiano e, soprattutto, che avesse ‘sposato’ anche la cultura occidentale. L’uomo avrebbe picchiato più volte la vittima, insultandola e ‘promettendole’ che presto l’avrebbe ammazzata. Non solo: secondo le accuse l’imputato cercò anche di investire il 44enne, costretto in carrozzina a causa di una patologia. Lo straniero, a seguito delle denunce e delle indagini svolte dai carabinieri è finito a processo per maltrattamenti e lesioni e ieri, nel corso dell’udienza collegiale in tribunale a Modena, sono stati sentiti alcuni testimoni, tra cui i militari intervenuti a seguito delle denunce presentate dalle vittime. "Tutta la famiglia di mia moglie, ora, è contro di noi – continua Pagano – tanto che abbiamo un processo anche contro mia suocera sempre per minacce. Quello che chiediamo oggi è giustizia e protezione. Se questa persona non accetta la cultura italiana perché non torna in Marocco? Se non riesce ad integrarsi deve tornare a casa. Mi auguro che gli diano una pena esemplare perché non salverà solo mia moglie. Per ottenere un allontanamento di duecento metri ci ho messo un anno e mezzo: e se l’avesse ammazzata davvero?". La coppia si era conosciuta su Facebook e nel 2019 si era sposata in Marocco. Una volta tornati in Italia, nel 2020 lo zio aveva iniziato a maltrattare e minacciare la nipote anche con un coltello, prendendola a pugni in testa e trascinandola per i capelli. Non solo: ogni volta che la vedeva uscire di casa con qualche vestito, un jeans stretto, una maglia a manica corta o vestititi con le calze trasparenti, iniziava a percuoterla e a insultarla – secondo quanto emerso dalle indagini – affermando che avrebbe dovuto indossare il velo e cose lunghe. "’Ti giuro che qualche giorno io ti ammazzo! Tu devi stare lontano da quell’uomo’, le aveva detto più volte. ’Credi di essere libera perché sei in Italia, ma sei sempre una marocchina e sono tuo zio’". Pagano spiega che, in un’occasione, l’imputato tentò anche di investire con la bicicletta il passeggino in cui si trovava il figlioletto di appena un mese. "’Ti giuro che ti ammazzo, te e tua figlia’, aveva gridato in quell’occasione alla nipote".

Valentina Reggiani