Si è aperto ieri, con la richiesta di conferma della sentenza di 1° da parte del Procuratore generale, il processo d’Appello per gli ex dirigenti Cpl, tra cui l’ex presidente Roberto Casari (4 anni e 2 mesi in primo grado). Dopo il processo, a Modena, chiuso a febbraio 2019 con la condanna degli ex dirigenti della cooperativa, per i presunti reati di corruzione nell’ambito della metanizzazione di Ischia, l’Appello si apre a pochi giorni dalla sentenza di assoluzione passata in giudicato per l’ex sindaco di Ischia Ferrandino. Secondo i legali degli ex dirigenti Cpl, "se non c’è un corrotto non c’è un corruttore". Ieri, davanti alla 1° sezione della Corte d’Appello, composta dal Procuratore generale Ferrante, dai giudici Pederiali, Ghedini, Stigliano, erano presenti i legali di Casari (Massimo Vellani, Stefania Nubile, Luigi Chiappero, Luigi Sena), di Nicola Verrini (Roberto Chiossi e Michele Iasonni), di Maurizio Rinaldi (Lucia Rinzullo), di Massimo Ferrandino (Franco Coppi e Gennaro Tortora), e di Francesco Simone (Michele Andreano). Dopo la Procura generale, la parola è passata al legale di parte civile, l’avvocato Guerini, che difende Cpl, ed è seguita la relazione del giudice Stigliano. La sentenza è prevista il 24 settembre. v.b.
CronacaMetanizzazione di Ischia La procura chiede la conferma delle pene