
Arturo Merzario con Renzo Raimondi
Appuntamento con la storia del motorsport al Ristorante Da Vinicio, noto locale geminiano, dove il Circolo della Biella ha organizzato una serata in compagnia di Arturo Merzario, campione automobilistico a 360 gradi, ex pilota Ferrari, Abarth ed Alfa Romeo. Ad accogliere il driver comasco e a fare gli onori di casa, ci hanno pensato Matteo Panini, presidente del Circolo della Biella, e Renzo Raimondi, membro del consiglio del sodalizio geminiano che per l’occasione ha fatto parcheggiare all’interno del noto ristorante un’Austin Metro da corsa della sua collezione con la quale lo stesso Merzario ha disputato tre gare nel 1984 del monomarca in pista Austin Rover MG Metro Challenge.
"Con Arturo Merzario siamo amici di lunga data - ha spiegato Renzo Raimondi - abbiamo anche condiviso l’esperienza del monomarca Austin Rover Metro Challenge, usando anche la stessa macchina e sfidandondoci. Una vettura prestazionale che è stata protagonista dell’omonimo monomarca messo in piedi da Austin Rover per tre anni e che abbiamo vinto come scuderia nel 1985". Arturo Merzario, molto disponibile e schietto nel rispondere alle varie domande e curiosità di una sala gremita per l’occasione, ha raccontato anche aneddoti e svelato alcune curiosità. "Il mio cappello da cowboy? Nasce dai giochi che usavo da bambino. All’epoca si giocava con gli indiani ed i cowboy. Così nel 1967, la prima volta che sono stato negli Stati Uniti, ne comprai uno e da lì mi misi ad utilizzarli. All’inizio ero visto in modo strano. Successivamente la Malboro volle mettere il suo logo anche sul cappello".
Merzario è vero che la sua prima gara da pilota remunerato fu un rally? "Si, disputai il Rally di Sardegna per il Jolly Club di Mario Angiolini come pilota remunerato a bordo di un’Alfa Romeo Giulietta SZ, regalatami da mio padre Giorgio. Abituato alle stradine tortuose di casa mia mi trovai a mio agio e arrivai sesto assoluto". Fra le tante gare disputate qual è quella a cui è più affezionato? "Sicuramente la vittoria del Circuito del Mugello del 1970, perché mi ha permesso poi di arrivare in Ferrari e cominciare il mio percorso dal commendatore a cui davo del tu".
Infine è stato chiesto ad Arturo Merzario un commento su Kimi Antonelli. "Spero non lo rovinino. Se è arrivato in Formula 1 è perché ha dei numeri e ha trovato in Toto Wolf un suo estimatore che gli ha dato credito. Se Antonelli cresce per gradi, vedrete dove sarà fra tre anni. Mi auguro che la stampa non lo esalti troppo per i risultati favorevoli o non si scagli contro negli episodi negativi, lasciando il tempo di crescere e maturare a un giovane pilota di talento".
Giampaolo Grimaldi