C’è anche un insospettabile cameriere albanese di 24 anni residente a Modena tra gli arrestati nell’ambito di una maxi operazione condotta dei carabinieri di Tivoli tra Roma e Modena contro il narcotraffico. Ieri, infatti, i militari hanno eseguito una ordinanza di custodia in carcere a carico di 8 persone, 7 italiani e il giovane albanese accusati del reato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanza stupefacente, nonché detenzione e porto abusivo di armi. Il promotore dell’organizzazione, secondo le indagini, era un 60enne italiano, operaio che si avvaleva del supporto di un 41enne albanese, nullafacente e di un 47enne italiano, operaio e di altri 5 ‘collaboratori’, tra cui il giovane residente in città e una 79enne che si prestava a nascondere in casa parte della droga.
Le indagini erano scattate nel 2021 sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma e hanno consentito di ricostruire e smantellare una articolata organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti nei Comuni di Tivoli e Guidonia Montecelio.
Ieri mattina intanto sono ‘fioccate’ condanne pesanti, da uno a sette anni nei confronti di spacciatori nigeriani, tunisini e albanesi, accusati di aver piazzato sul mercato di Modena e Carpi innumerevoli dosi di droga, tra hashish e cocaina.
Si tratta di misure cautelari eseguite a seguito di una operazione contro il narcotraffico del 2021, coordinata dai pm Amara e Bombana. Quindici gli imputati.
La rete di spaccio era emersa nel corso delle indagini legate all’omicidio avvenuto nello stesso anno, ad agosto, davanti all’ex ristorante La Fazenda.