WALTER BELLISI
Cronaca

Maxi antenna in arrivo: "È inaccettabile"

I cittadini di Pavullo contro l’installazione a Renno: "Bene il 5g ma quel luogo non è adatto. Abbatte il valore degli immobili"

I lavori in corso nel giardino di un’abitazione privata a Pavullo, vicino alle case di Renno di Sopra

I lavori in corso nel giardino di un’abitazione privata a Pavullo, vicino alle case di Renno di Sopra

Un paese in rivolta, pacifica, ma determinata, per un’antenna del 5G di Vodafone, alta 40 metri, in corso di installazione in un giardino di un’abitazione privata. Avviene a Pavullo, vicino ad altre case della borgata Renno di Sopra, proprio sotto il castello di Montecuccolo, un luogo dove le onde elettromagnetiche spaziano su un orizzonte vasto. I cittadini lamentano di non essere stati informati di quest’opera, altrimenti la cosa sarebbe stata risolta alla radice poiché ci sarebbero state persone disposte a donare il terreno sul quale erigere l’antenna.

"Bastava parlarne e una soluzione si trovava – ci dice un abitante –. Un centinaio di metri da dove viene eretta l’antenna c’è una boscaglia, ci sono campi i cui i vari proprietari sarebbero stati pronti a regalare l’appezzamento di terreno. Noi non stiamo contestando il 5G perché è giusto che arrivi, ma l’antenna in quel luogo non è accettabile. É palese che il valore degli immobili viene abbattuto in maniera significativa".

I lavori, regolarmente autorizzati, hanno avuto inizio il 13 gennaio scorso, con grande sorpresa di cittadini quando hanno visto un escavatore scavare in un giardino privato vicino ad altre abitazioni, in un’area sottoposta a tutela paesaggistica e a vincoli aeroportuali. Nella canonica di Renno c’è stato un incontro pubblico su questo argomento, al quale hanno partecipato il sindaco Davide Venturelli, la responsable del Servizio pianificazione del Comune, rappresentanti di Arpaer e di Ausl oltre a cittadini specialmente di Piantacroce e di Renno di sopra.

Il sindaco Venturelli ha informato che come Comune aveva dato la disponibilità a realizzare il ripetitore nell’area del parco Marzolaio a valle del paese, ma Vodafone "non era interessata, perché fuori dal perimetro individato e disagevole da raggiungere. Inoltre – ha precisato il sindaco – il Comune aveva le mani legate a seguito dell’annullamento, da parte del Consiglio di Stato, della norma del piano regolatore di Pavullo che consentiva al Comune di governare e prendere decisioni sulla collocazione di nuovi ripetitori. Il Comune ha dovuto quindi istruire la pratica previa richiesta del parere degli enti che sono stati tutti favorevoli, compreso quello della Soprintendenza. Noi faremo una vigilanza serrata tramite l’Ausl e Arpaer sulle emissioni elettromaghetiche".

Daniele Iseppi, capogruppo Fratelli d’Italia in Consiglio comunale a Pavullo, afferma che "nessuno intende mettersi di traverso a infrastrutture per l’innovazione tecnologica. Sappiamo bene – dice – che queste in particolare sono considerate dalla normativa ‘di pubblica utilità’. Ma la colpa in questa vicenda è di chi avrebbe dovuto informare i residenti del luogo e cioè l’Amministrazione Comunale che ha approvato il progetto".

Walter Bellisi