JACOPO GOZZI
Cronaca

Massimo Valente, dirigente Aipo: "Casse di espansione fondamentali. Hanno trattenuto il flusso d’acqua"

"Secchia e Panaro, anche questa volta, hanno subito piene non indifferenti e hanno retto. Dalle previsioni erano attesi solo temporali, invece le piogge sono state diffuse e insistenti" .

Massimo Valente, dirigente Aipo: "Casse di espansione fondamentali. Hanno trattenuto il flusso d’acqua"

Massimo Valente, dirigente Aipo: "Casse di espansione fondamentali. Hanno trattenuto il flusso d’acqua"

Modena, 27 giugno 2024 – Ponti chiusi, frane, allagamenti e rischio esondazioni. La straordinaria ondata di maltempo che ancora una volta ha colpito il Modenese a partire da domenica sera ha messo a dura prova gli argini dei fiumi Secchia e Panaro e di tanti corsi d’acqua della provincia. Ne abbiamo parlato con Massimo Valente, della direzione territoriale idrografica dell’Emilia Orientale.

Qual è la situazione di Secchia e Panaro?

"I due fiumi sono stati soggetti a piene differenti. Quella del Panaro è stata meno forte: la soglia 2 è stata superata nella giornata di martedì a partire dalle casse d’espansione, fino alle sezioni di Bomporto e Camposanto, ma attualmente la situazione è rientrata. Venendo, invece, al Secchia, la piena è stata molto più importante e ha superato ampiamente la soglia 3: a Ponte Veggia è stato registrato il valore più alto della storia, mentre a Ponte Alto, verso le 16.30 di martedì, si è arrivati a 11,06 metri, ovvero un centimetro in meno della massima storica del fiume, ma già nella giornata di ieri, il livello era sceso intorno agli 8,50 metri. Attualmente, la piena è ormai transitata e ha attraversato la bassa modenese".

Come mai i disagi hanno colpito più la montagna che la pianura?

"Quello che ha colpito il nostro territorio è stato un fenomeno meteorologico molto particolare. Dalle previsioni erano attesi temporali localizzati ad alta intensità, ma in realtà le piogge sono state diffuse e insistenti, con alcuni episodi di intensità straordinaria che hanno colpito le zone dove ci sono stati allagamenti. Si tratta di fenomeni atmosferici particolari, inaspettati in questa stagione, che sono innescati dal contrasto tra correnti calde e fredde, e di conseguenza, sono caratterizzati da piogge localizzate molto forti e restano difficili da prevedere".

Gli argini hanno retto come ci si aspettava? Si poteva fare di più per prevenire i disagi?

"Il nostro personale, con la collaborazione dei volontari della Protezione Civile, sta monitorando la situazione in tempo reale da domenica notte e continuerà finché sarà necessario. Nel transito della piena non ci sono stati problemi particolari. Le casse d’espansione sono state fondamentali a sono riuscite a trattenere buona parte del flusso d’acqua. Durante l’anno, inoltre, abbiamo effettuato tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari, per far sì che tutti gli argini fossero integri e funzionanti. In particolare, in alcuni tratti che presentavano dissesti ed erosioni, siamo intervenuti facendo alcune riparazioni che si sono rivelate fondamentali oggi. In questi giorni caratterizzati dalle piene, inoltre, abbiamo lavorato in maniera coordinata con tutti gli enti del territorio. Tutte le segnalazioni che giungono, confluiscono nella Sala operativa unica integrata di Marzaglia e vengono prese in carico in maniera attiva e coordinata".

Sono in programma interventi nel breve periodo?

"Dopo gli episodi che si sono verificati l’anno scorso avevamo messo preventivato una serie di interventi insieme alla regione. A breve, cominceremo i lavori per realizzare difese di sponda su Secchia e Panaro. Si tratta di opere che hanno il compito di proteggere le sponde dall’erosione del corso d’acqua e saranno predisposte nei punti più critici, in modo abbastanza diffuso su tutto il corso dei fiumi. Una volta terminate le piene, inoltre, verificheremo se ci saranno stati dissesti, e in caso positivo, valuteremo ulteriori interventi da preventivare".