Bene le parole su Maserati, ma serve un piano industriale tagliato su misura della città. Apertura di credito da parte dei parlamentari modenesi del Partito democratico Stefano Vaccari e Maria Cecilia Guerra dopo che Jean Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis, in occasione del tavolo convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha annunciato che "Modena diverrà il polo dell’alta gamma, coinvolgendo in tale missione l’ecosistema produttivo della Motor Valley per sviluppare il progetto insieme a tutti gli attori della filiera, dal design alla pre-industrializzazione, con i migliori componenti nazionali in termini di innovazione e circolarità, parte di un complessivo sforzo di valorizzazione del marchio Made in Italy rivolto esclusivamente alle auto alto di gamma prodotte nel nostro Paese".
I parlamentari Pd registrano "come un primo segnale positivo, dopo molti mesi di incertezza, silenzio e assenza, l’annuncio da parte di Stellantis di aver identificato nella Maserati di Modena il polo nazionale dell’alta gamma dell’automotive. Questo però non basta: servono investimenti per puntare su ricerca e sviluppo, e presentare, in breve tempo, un serio e dettagliato piano industriale dedicato alla città, e farlo, come ha sottolineato l’assessore regionale Colla, in un tavolo in cui siedano sia l’azienda che il ministro Urso".
"Positive" anche le dichiarazioni dei vertici aziendali "sulla volontà di tornare ad avere rapporti strutturali con la Motor Valley, ma vigileremo perché, alle parole, seguano i fatti: per troppo tempo, infatti, la prassi sono state vaghezza o addirittura silenzio, a fronte della crescente preoccupazione dei lavoratori e dell’indotto sul proprio futuro".
Nelle prossime settimane e mesi, continuano Vaccari e Guerra, "occorrerà che Stellantis cambi passo, ricostruendo un rapporto di fiducia con istituzioni, sindacati e lavoratori. Solo da un dialogo costante, serio e improntato allo sviluppo si potrà fare sistema, coinvolgendo tutti gli attori in campo, come per esempio le Università, e avere un quadro d’insieme che consenta di sviluppare decisioni industriali, e azioni politiche, che supportino tutta la filiera, comprese le aziende di piccole dimensioni. C’è insomma molto lavoro da fare, perché troppo tempo prezioso è stato sprecato trincerandosi nel silenzio, anche a causa di un’azione tardiva del Governo, che in più, con la legge di Bilancio, ha tolto risorse preziose a sostegno del settore dell’automotive: ora ci auguriamo che alle parole seguano fatti e volontà concrete".