di Maria Silvia Cabri
"Maserati è un patrimonio di questa città che difenderemo con le unghie e con i denti. Non sappiamo cosa intenda fare Stellantis e sarà bene che, al di là di annunci che abbiamo letto, ci faccia vedere le carte con chiarezza e trasparenza. L’opzione di una vendita a Ferrari potrebbe essere un buon progetto ma tutto va valutato in modo chiaro". Il sindaco Massimo Mezzetti, interviene a gamba tesa dopo il rincorrersi di voci sulla vendita della Maserati. "Qualunque direzione dovesse prendere Stellantis – prosegue Mezzetti – deve garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e della loro qualità e della capacità progettuale di Maserati oltre alla continuità e valorizzazione di quella che è la storia di questo marchio. Attendiamo maggiore chiarezza e maggiore trasparenza che fino ad oggi sono state un po’ carenti. Per noi è fondamentale la difesa di un marchio storico, dei posti di lavoro e della qualità di questo lavoro".
Diretto sul punto anche Alessandro Bonfatti, Segretario generale Fim Cisl Emilia Centrale: "Maserati nei primi sei mesi dell’anno ha perso il 58% delle vendite e il 52% dei ricavi. Stellantis non sta investendo adeguatamente nel suo futuro come dimostra la situazione dell’Innovation lab e la conseguente perdita di competenze. Tavares è arrivato in Italia il 25 luglio, spiegando che venderà tutto quello che non fa soldi. Dal nostro punto di vista quando non si raggiungono obiettivi economici occupazionali si deve invece investire per raggiungerli. La faccenda chiama in causa la politica: quella del governo nazionale che è l’unico player in grado di far ragionare Stellantis. Governo e gruppo s’incontreranno a breve, ma deve essere chiaro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy che dalla gestione del rapporto con Stellantis dipende il futuro non solo di Maserati, non solo di Modena ma di buona parte dell’automotive italiano e, quindi, di tanta parte dell’industria manifatturiera nazionale. A maggior ragione in merito alle voci di vendita Maserati, se questa dovrà essere l’estrema ratio quello che ci aspettiamo è che il Governo la renda una soluzione italiana, capace di creare un polo del lusso che permetta una diversificazione del prodotto e che faccia l’interesse di Maserati e di tutto il Paese". "La crisi è palese – commenta Salvatore Di Costantino, Fiom/Cgil -. Non è possibile apprendere certe notizie non dalla diretta interessata. Maserati parli con chiarezza e immediatamente venga convocato un tavolo operativo con tutte le parti sociali. Maserati è un patrimonio per il territorio".
Per quanto riguarda le voci sulla vendita a Ferrari, non c’è al momento nessuna conferma.