REDAZIONE MODENA

"Mascherine a 50 centesimi? Impossibile"

Alboresi della Tecnoline di Concordia: "Per noi produttori questa disposizione governativa è assurda, solo l’elastico ne costa 40"

di Viviana Bruschi

Prezzi calmierati sulle mascherine chirurgiche per l’emergenza Covid 19. Lo prevede il nuovo Dpcm per la ‘fase 2’, annunciato agli italiani dal premier Conte sui tg nazionali: "Le mascherine devono essere vendute a un prezzo massimo di circa 50 centesimi, senza Iva", attualmente al 22%. In base poi all’accordo stipulato ieri dal Commissario straordinario Domenico Arcuri con l’Ordine dei farmacisti, Federfarma e Assofarm, alle farmacie che hanno acquistato mascherine e dispositivi di protezione a un prezzo superiore ai 50 centesimi verrà garantito un "ristoro e assicurate forniture aggiuntive tali da riportare la spesa sostenuta, per ogni singola mascherina, al di sotto del prezzo massimo deciso dal governo". Un modo, per il governo, per evitare speculazioni, "una follia" per i produttori. "Il costo delle materie prime, e forse il premier Conte non è al corrente, è alto, e nel nostro caso, per le mascherine di nostra produzione, composte di tre strati soltanto uno dei tre costa a noi 60 centesimi", dichiara Gino Alboresi, direttore commerciale di Tecnoline, l’azienda biomedicale di Concordia balzata nel 2015 alla cronaca internazionale per le barelle anti Ebola. "Senza contare – aggiunge – l’elastico, che per ogni mascherina ha un costo di 40 centesimi. È assurda questa disposizione governativa, colpisce le imprese e pensare – commenta il direttore commerciale – che tanti produttori italiani si sono fatti in quattro per convertire le loro attività, in virtù del fatto che in piena emergenza Covid-19 mancavano i dispositivi; e se in molte case per anziani si contano, purtroppo, tanti decessi a livello nazionale è anche perché infermieri e oss erano privi di dispositivi". Per imprenditori e produttori di mascherine, "la cifra indicata dal governo è ridicola, e se qualcuno ha speculato quelli non siamo certamente noi. Le nostre mascherine – sottolinea Alboresi – vengono vendute nelle farmacie a 5-6 euro e nelle ultime settimane, proprio per andare incontro alle necessità delle persone, in questo periodo di ristrettezze economiche, stanno validando nuove mascherine lavabili e sanificabili fino a dieci volte. Se il governo _ conclude _ intende far ripartire l’economia, mi permetto di dire, nel rispetto per le istituzioni, che è partito col piede sbagliato. Un modo per tagliare le ‘ali’ agli imprenditori italiani, anche perché le offerte che arrivano a livello europeo dai produttori cinesi sono mediamente di 60 centesimi a mascherina per ordini superiori a 100mila mascherine franco partenza, senza trasporto".