Modena, 25 settembre 2015 - Mercoledì scorso un commesso del tribunale è stato arrestato in flagranza per ricettazione. L’assistente giudiziario, in servizio nella cancelleria del tribunale di Modena, avrebbe venduto marche da bollo contraffatte, moltiplicandone il valore anche a beneficio di avvocati compiacenti.
Le indagini della Guardia di Finanza sono iniziate poco prima del periodo estivo, quando gli uffici amministrativi del tribunale hanno proceduto a una serie di controlli “a campione” sulle marche da bollo apposte sugli atti giudiziari depositati nelle cancellerie. Accertata l’irregolarità di alcuni dei valori bollati esaminati è scattata la segnalazione alla Procura della Repubblica, che ha delegato le Fiamme Gialle modenesi per le relative indagini.
I conseguenti approfondimenti investigativi, supportati anche dal ricorso all’utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno permesso di delineare nell’ambito dell’illecito traffico la centralità della figura di un assistente giudiziario, capace di soddisfare le ordinazioni di alcuni compiacenti avvocati che, grazie all’uso dei valori bollati alterati da utilizzare sugli atti depositati, potevano così contare su sensibili risparmi delle spese, probabilmente ribaltando comunque sul cliente il costo del valore bollato che avrebbero dovuto acquistare.
Sfruttando il “servizio parallelo” fornito dall’assistente giudiziario infedele, marche da bollo acquistate con un minimo esborso pari a 0,20 centesimi di euro si trasformavano in tagliandi con un valore sensibilmente superiore, anche nell’ordine delle centinaia di euro, consentendo così una notevole evasione dell’imposta di bollo da parte dei professionisti coinvolti.