"Ricicla, ritaglia, ricuci, rimani". Questa è la ‘filosofia’ del progetto della sartoria circolare Manigolde, nata a Finale Emilia (in seno all’associazione Mani Tese) per dare una seconda vita a tessuti, bottoni o filati, ma soprattutto per offrire una nuova possibilità a persone in difficoltà che apprendono un mestiere attraverso un percorso formativo e paritario. Da più di un anno il progetto Manigolde è entrato anche nel carcere di Sant’Anna a Modena con l’avvio di ‘Manigolde Circondariale’, una sartoria circolare e solidale in cui lavorano alcune detenute, affiancate e accompagnate da volontari dell’associazione. Per quattro giorni, da oggi fino a domenica 1° dicembre, la sartoria Manigolde Circondariale sarà ospite di Free’n’Joy Crea in via Carteria 55, con un pop up store che includerà anche il progetto Wasetti del ceramista Alessandro Formigoni: "Sarà uno spazio speciale per parlare di artigianalità, lentezza e recupero", spiega Gaia Barbieri, coordinatrice di Manigolde. Lo spazio espositivo e creativo verrà inaugurato oggi alle 18: sabato mattina alle 10, poi, verrà presentato alla città il progetto Manigolde Circondariale sostenuto da Comune di Modena, Cassa Ammende e Regione Emilia Romagna. In parallelo, in occasione del Natale, Mani Tese ha aperto (fino al 10 gennaio 2025) due pop up store in piazza Garibaldi a Finale Emilia: uno è dedicato alla sartoria Manigolde, mentre nell’altro vengono presentate le realizzazioni del laboratorio di ceramica Manifatti.
s.m.