Ma il distretto rischia la crisi: "Payback, un balzello che blocca la ricerca"

Stefano Raimondi, fondatore di Aferetica: "Le nostre aziende non distribuiscono utili . Quello che viene guadagnato è sempre investito nell’innovazione. Così ci affossano"

Ma il distretto rischia la crisi: "Payback, un balzello che blocca la ricerca"

Stefano Rimondi, è stato anche. presidente di Confindustria Dispositivi Medici

Modena, 24 luglio 2024 – Stefano Rimondi, già past presidente di Confindustria Dispositivi Medici, è stato fondatore di Aferetica, una azienda nata come start up nel 2014 con sede amministrativa a San Giovanni Persiceto e sede produttiva a Mirandola, che si avvia a raggiungere quest’anno un fatturato di 10 milioni di euro.

Rimondi, cosa comporta per voi il rimborso del payback?

"Noi siamo una Pmi e tutto quello che si riesce a realizzare come utili lo investiamo in ricerca. Non la maggior parte…tutto! Quel poco di utile che si fa lo mettiamo completamente in ricerca. Non distribuiamo alcun utile agli azionisti. Il fatto di dover sopportare un payback basato sui fatturati significa andare in rosso. Quindi, dovremo farci carico di un balzello che speravamo di poter evitare tramite quella che per noi sembrava una evidente incostituzionalità. Così non è stato e dovremo insieme alle altre aziende del settore ricominciare tutti gli step di pressione sulla politica affinché questa assurdità venga finalmente cancellata".

Come?

"La partita a nostro parere non finisce di certo qui. Come singole aziende in tutte le sedi in cui ci troveremo a confrontarci con le autorità politiche, locali e nazionali, faremo presente che questa è una mazzata paurosa. Si può far fronte a tutto… basta semplicemente smettere di investire in ricerca! Se le autorità politiche decidono che il settore biomedicale deve smettere di innovare in ricerca per poter pagare il payback basta che lo dicano. Dopodiché, se non si investe in ricerca succede la crisi del biomedicale.

Scoraggiare chi la ricerca la fa e ci mette sopra ogni spillo di marginalità mi sembra un atteggiamento miope e assurdo che, alla fine, si ripercuoterà contro gli stessi conti pubblici".

Cosa intende?

"Se da questa situazione emergono – noi non siamo in questa lista – centinaia di fallimenti a livello nazionale, questo vuole dire contributi che vengono a mancare".

Ora, la richiesta di payback è prevista per le annualità fino al 2018. Ma ci saranno anche le altre successive da pagare e sono più pesanti non crede?

"Finora come associazione abbiamo fatto una serie di azioni di persuasione, ma sul dopo credo che alla luce di questa sentenza della Corte Costituzionale dovremo irrobustire le strategie di contrasto.

In questo momento stiamo aspettando che il comitato di avvocati, che si è riunito dia le sue valutazioni, dopodiché decideremo quali azioni intraprendere e saranno sicuramente più clamorose di quelle fatte finora.

Su questa legge assurda avremmo dovuto mettere quanta più sabbia possibile nel motore. Ne abbiamo messa un po’… non abbastanza! Dovremo ricominciare a caricare i sacchi".

Alberto Greco