REDAZIONE MODENA

M5s, preoccupa l’alleanza con Azione

Il Movimento 5 Stelle rischia divisioni a Modena per l'alleanza con il centrosinistra. L'opposizione degli elettori potrebbe compromettere le elezioni.

Il campo troppo largo rischia di sfibrare il Movimento 5 stelle. Destano preoccupazione anche a Modena i risultati che giungono dall’Abruzzo, dove i pentastellati hanno pagato a caro prezzo l’alleanza con il Pd e soprattutto con Azione che i loro elettori faticano ancora ad accettare (a Modena ci sarebbe anche Italia viva). Regioni ed elezioni diverse dalle amministrative certo, ma nei vertici del M5s modenesi si materializza con il passare dei giorni un timore di fondo: se, a parte i distinguo di alcuni territori come la Bassa, è stata ormai sostanzialmente metabolizzata l’alleanza su base strutturale con il Partito democratico secondo quanto indicato da Giuseppe Conte ("campo largo? No, campo giusto"), molti degli elettori pentastellati non ne vogliono sapere invece di sedersi allo stesso tavolo con Carlo Calenda e Matteo Renzi, che a Modena hanno i volti di Matteo Richetti, Paolo Zanca, Franco Maria Tonelli, Giulia Pigoni. Nulla di personale naturalmente contro di loro, ma l’idea di territorio, dalla Bretella in giù, su alcuni aspetti tra questi alleati riluttanti è diametralmente opposta. L’unica strada possibile sarà, come hanno detto sia da Azione che dal M5s, un patto per la città. Ma basterà per convincere gli elettori pentastellati a turarsi il naso è votare?

Sia chiaro, nel Movimento 5 stelle modenese sono consapevoli che l’alleanza con il centrosinistra rispetto a una corsa in solitaria come alle scorse amministrative provocherà una fuoriuscita di consensi. Ma l’idea di massima è di essere disposti a pagare lo scotto per passare da una condizione di splendido ma sterile isolamento, di mera testimonianza, a una fase costruttiva, in cui si cerca di incidere nella realtà, condurre le battaglie dall’interno delle amministrazioni. Tanto più che a Modena il Pd ha scelto un candidato come Mezzetti con il quale i punti di convergenza sono diversi.

Ma se dell’alleanza fanno parte anche Azione e Iv, quanto si è disposti a pagare questo salto di fase? Al momento, stando ai rumors, l’alleanza extralarge di Mezzetti non corre pericoli di ripensamento, ma se la pressione dovesse salire e il M5s dovesse costringere i Dem all’aut aut (o con noi o con Azione e Iv) è molto probabile che Mezzetti opterà per scaricare i pentastellati: il fronte centrista viene ritenuto più in sintonia con il tipo di elettorato di centrosinistra a Modena, c’è una conoscenza personale maggiore tra i protagonisti (in alcuni casi è lo stesso album di famiglia), sarebbe considerato un interlocutore più affidabile laddove il M5s è ritenuto più volubile, più esposto agli umori della base.

g.a.