
Lutto al Policlinico: "Professionista serio e generoso. Mancherà a tutti"
Capelli bianchi e barba incolta. Taciturno, ma con la battuta sempre pronta e il sorriso sul volto. Un infermiere che ben conosceva e sapeva affrontare l’emergenza e che aveva fatto di quel reparto casa sua. Ecco chi era per i colleghi Davide Moccia, l’infermiere del Policlinico morto nel tragico schianto nel bolognese. I colleghi ora pregano per il suo bambino, affinchè possa presto uscire dal reparto di Rianimazione. "Davide era in forza al Pronto soccorso da anni: è stato la memoria e la storia di questo Pronto soccorso – sottolinea Oriana Pisani, coordinatrice infermieristica del Pronto soccorso generale Obi medicina d’urgenza – ci lascia a quindici giorni di distanza da un’altra mente storica e un’altra persona che aveva fondato in qualche modo il Pronto soccorso: Franco Tenace. (Morto a seguito di una grave malattia). Tutto il personale infermieristico e medico è particolarmente provato da questo ennesimo evento che ci vede coinvolti in una tristezza infinita. Mi faccio portavoce dei colleghi, del direttore Pezzuto; abbiamo avuto il cordoglio di tutto l’ospedale. Credo sia un evento difficile da gestire e mandare giù, un fatto tragico che ci vede coinvolti un’altra volta – continua Pisani –. Davide era un professionista impegnato che l’emergenza urgenza la conosceva bene. Era silenzioso, parlava poco ma rilasciava chicche e battute. Trascorriamo tante ore insieme, la notte e il giorno e qua si respira aria di casa. Era un professionista serio, un istruttore con una storia alle spalle importante. Lui e Tenace, due foggiani, erano completamente diversi seppur complementari: in qualche modo sono stati la storia di questo posto". Distrutti i colleghi: "Aveva lavorato anche al 118 tanti anni fa – ricorda Antonio De Girolamo – solo l’altra sera eravamo a mangiare insieme, a Montese. Adorava il suo bimbo e aveva anche una bambina di due anni. E’ una tragedia terribile. Era una persona seria, uno storico, un ‘pezzo di pane’: buono e generoso. Lavorava da 30 anni al Pronto soccorso ed era una persona riservata ma carinissima, sempre disponibile e premurosa con noi, con i bimbi, coi pazienti". L’infermiere viveva a Modena, vicino al Policlinico. Si era separato e lascia due bimbi: il piccolo ricoverato in ospedale e una bimba di due anni. Non è escluso che possa essere stato colto da un malore mentre si trovava alla guida del mezzo". "Davide era una persona sempre gentile, con tutti, pazienti e colleghi. Abbiamo lavorato tantissimi anni insieme in Pronto soccorso e non l’ho mai visto arrabbiato – sottolinea un’altra collega –. Pacato, tranquillo, buono, sempre con il sorriso sul volto. Amava il suo lavoro e lo faceva con tanta passione. Una bella persona. Mancherà a tutti".