VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Studente del Barozzi di Modena, sospensione ufficiale. L’amarezza di Damiano: "Ora ho paura di parlare"

Notificato il provvedimento: 12 giorni per le critiche mosse in un’intervista "Speravo che avessero cambiato idea. Dovrò difendermi, ricorrerò al Tar. La dirigente non mi ha mai convocato, ha mandato avanti la vice preside"

Bologna, 10 febbraio 2024 – È il 28 novembre: Damiano Cassanelli, 18enne rappresentante di istituto dell’Ites Barozzi di Modena, nel corso di una manifestazione indetta per mettere in luce alcune problematiche della scuola e cercare un confronto con la dirigenza, rilascia un’intervista ad un quotidiano locale. Quelle parole, secondo la preside Lorella Marchesini, contengono rilevante contenuto diffamatorio. Per questo motivo dopo due note (di cui una legata a un’altra vicenda) allo studente viene annunciato un provvedimento di sospensione della durata di 12 giorni, notificato al rappresentante giovedì mattina. Nel frattempo però Cassanelli si rivolge al proprio legale, l’avvocato Stefano Cavazzuti con cui prepara il ricorso al Tar contro la decisione e incassa il sostegno non solo dei compagni di scuola e di diversi professori, ma anche delle istituzioni modenesi, del Sindaco Muzzarelli, della politica e di altri istituti scolastici modenesi. Interpellato in merito, il Ministro Valditara si limita a rispondere che lo studente ha la possibilità di presentare ricorso. Il caso ha ‘scosso’ Modena che invoca la libertà per gli studenti di esprimere le proprie opinioni. Ma quali furono le frasi incriminate, giudicate diffamatorie? "Vogliamo fare gite all’estero e questo ci viene impedito, ma siamo studenti di lingue". E ancora: "L’ultimo giorno di scuola siamo stati perquisiti ed è gravissimo. Ci hanno ricattato per non fare lo sciopero, intimiditi e minacciati. Siamo stati definiti terroristi e hanno minacciato di denunciarci alla Digos ma come potete vedere siamo pacifisti".

Lo studente Damiano Cassanelli, rappresentante d’istituto del Barozzi
Lo studente Damiano Cassanelli, rappresentante d’istituto del Barozzi

"Come mi sento? Sinceramente sono molto dispiaciuto: non credo sia giusto quello che è successo, penso di aver detto la verità e continuerò a cercare il più possibile di difendere quello che ho fatto. Aspettiamo solo di preparare la memoria difensiva per la notifica che ci è arrivata ieri e vedremo".

Così lo studente del quinto anno dell’istituto Barozzi, Damiano Cassanelli, a cui giovedì è stata notificata la sospensione di dodici giorni dalla scuola dopo aver rilasciato un’intervista alla stampa locale circa alcune problematiche dell’istituto. Ieri il 18enne ha parlato con i giornalisti, senza nascondere il dispiacere per quanto sta accadendo e la speranza, ancora oggi, che qualcosa possa cambiare.

Come ti senti Damiano?

"Mi dispiace molto per quello che è accaduto. Mi viene contestato il fatto che io abbia rilasciato quelle dichiarazioni sulle perquisizioni e si parla di aver leso la reputazione della scuola. Ma per me questa è un’ottima scuola: ho solo evidenziato problemi e spero che cambino idea. A questo punto ci difenderemo".

Hai avuto un incontro o confronto con la dirigente?

"Non ricordo di averla vista in questi giorni. Da quel momento non abbiamo mai avuto modo di parlare: è una sua decisione che comunque non mi ha mai comunicato personalmente. Il provvedimento mi è stato consegnato dalla vice preside che mi ha detto di stare tranquillo. Su questo provvedimento si parla di questa sospensione di dodici giorni e vengono elencate le motivazioni, che rimandano sempre al fatto di aver parlato di queste perquisizioni. Abbiamo raccolto testimonianze e video di quel giorno che verranno consegnati agli organi opportuni".

Quando partono questi dodici giorni?

"Abbiamo tempo di presentare ricorso; se non lo presentiamo partirà la sospensione. Ci aspettavamo tutti non arrivasse mai: pensavamo che qualcuno avesse cambiato idea ma questo non è accaduto e ne prediamo atto e vediamo che cosa fare".

Quale clima si respira a scuola?

"È sempre un po’ lo stesso ma stiamo cercando di concentrarci sullo studio più che su questo perché alla fine, se tutto va bene, riuscirò a fare l’esame. Continuo a studiare e ad imperarmi perché è fondamentale pensare a quello".

Cosa vorresti dire alla dirigente?

"Io consiglio a tutti di sentirsi liberi di parlare ma oggi, quando parlo con i giornalisti, non mi sento libero del tutto di parlare e preferisco non rispondere. Ho paura, ora, di parlare con i giornalisti anche se dico a tutti ’siate liberi di parlare’, purtroppo mi dispiace di non esserlo al cento per cento. Vorrei evitare altre problematiche".

In tanti ti hanno espresso solidarietà, compreso il sindaco. Come ti senti?

"Sono felice, ho ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà e ringrazio tutti per il supporto che mi hanno dimostrato. Lo apprezzo davvero tanto perché non mi hanno mai fatto sentire da solo".

Cosa vorresti fare una volta terminate le superiori?

"Mi hanno suggerito scienze politiche, ci sto pensando ma ancora non lo so".