Stefano
Bianchi*
Pensare a prospettive economiche positive risulta davvero complesso. L’inflazione non si arresta e crediamo non lo farà per un paio d’anni. La BCE ha aumentato il costo del denaro al 2% e ciò influisce sulle condizioni sempre più stringenti per la concessione di nuovi prestiti. Le banche, infatti, garantiscono sempre meno mutui a tasso fisso, e chi ne ha già uno in corso a tasso variabile si vedrà aumentare la quota mensile. Questa variabilità e volatilità frena quella stabilità economico finanziaria che le imprese desidererebbero e che consentirebbe di pensare a forme di investimento orientate alla crescita. Le piccole medie imprese continuano a lamentare poi il rincaro delle materie prime, della componentistica, del gas e dell’energia. Ogni giorno ci facciamo portavoce di tali difficoltà. A questo proposito riteniamo non si debba pensare di avere superato la fase peggiore: il raffreddamento del prezzo del gas attestato in queste settimane è dovuto a diverse circostanze favorevoli come il meteo anomalo e il caldo e alla conseguente distruzione della domanda. Ciò non si verificherà però quando i consumi si stabilizzeranno, e prospettiamo fino alla prima metà del prossimo anno. Ciò che consigliamo alle aziende, dunque, è di approfittare della volatilità di questo periodo per fissare i prezzi, laddove possibile. Alla luce di tutte queste difficoltà, come Associazione pretendiamo che tra le priorità ci siano i crediti di imposta per le aziende, fissando come parametro non il valore assoluto di spesa, ma quanto incide percentualmente sul fatturato dell’azienda, con premialità aggiuntive per chi non ricorrerà ad ammortizzatori sociali in modo da aiutare concretamente il maggior numero possibile di Pmi. Chiediamo anche una maggiore attenzione al sistema bancario che aiuti e non intralci l’acquisto di grosse forniture, qualsiasi esse siano. A livello nazionale Confapi ha da poche ore una nuova Presidenza che farà di tutto affinché le PMI possano lavorare con più serenità.
*Direttore Confapi Emilia