"Si è svegliato ma è molto provato. Parla poco, è affaticato e ciò che ci premeva era dirgli che non è solo: non siamo entrati nel merito dell’accaduto.
Ha chiesto soltanto dove fosse la figlia e di poterla vedere".
E’ fuori pericolo Uber Capucci, il 67enne di Spilamberto accusato di aver ucciso a seguito di un violento litigio il fratello minore Emore (66 anni) e l’anziana madre, Anna Malmusi, 88 anni e costretta a letto dopo una caduta (le condizioni della donna erano particolarmente fragili in quanto soffriva anche di Alzheimer).
La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di domenica nella villetta di famiglia, in via Torino a Vignola, dove le vittime vivevano. Uber era stato trovato accasciato sul divano, pare a seguito di atti di autolesionismo e dell’assunzione di barbiturici. Ora, appena le condizioni di salute lo permetteranno, sarà interrogato. Ieri, appunto, il legale difensore dell’indagato ha potuto fargli visita in ospedale, a Baggiovara, per un primo incontro. "Posso solo dire che fatica molto a parlare. Era provato" commenta l’avvocato Larossa.
Sulla dinamica del duplice omicidio gli accertamenti dei carabinieri sono ora in corso.
Intanto questa mattina sarà conferito incarico ai periti per svolgere l’esame autoptico sulle salme delle vittime: l’accertamento tecnico urgente è stato richiesto dalla Procura, che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di duplice omicidio nei confronti di Uber Capucci.
All’uomo – se le accuse troveranno conferma – potrebbero essere contestate anche le aggravanti del grado di parentela e della minorata difesa per quanto riguarda l’anziana madre, allettata. Secondo le prime ipotesi investigative, Emore sarebbe stato ucciso dal fratello a coltellate mentre sul corpo dell’anziana, rinvenuto sul letto medicalizzato nella sua stanza, non sono state individuate lesioni da arma bianca. Non si esclude quindi che la donna sia stata soffocata ma solo l’esame autoptico potrà fornire risposte certe sull’orario del decesso e le cause.
"Forse Uber si è difeso" ha sottolineato ancora l’avvocato, facendo presente come gli accertamenti siano in corso e come la dinamica del delitto sia ancora da ricostruire.
Lunedì mattina la scientifica è tornata all’interno della villetta proprio per effettuare ulteriori accertamenti tecnici.
Probabilmente solo l’indagato potrà spiegare cosa abbia generato tanta violenza anche se non si esclude che proprio le precarie condizioni della madre, unitamente alle relative preoccupazioni anche economiche possano aver creato dissapori tra i due fratelli. Entrambi avrebbero comunque manifestato, soprattutto di recente, disagi psicologici per i quali avevano chiesto aiuto a professionisti. L’autopsia sui corpi delle vittime potrebbe iniziare già questo pomeriggio. A chiamare le forze dell’ordine, domenica, erano stati i vicini di casa preoccupati per le grida, strazianti, provenienti dalla villetta accanto.
Ad aprire la porta, chiusa dall’interno, erano stati i pompieri che avevano poi ‘fatto spazio’ ai carabinieri e ai sanitari del 118, giunti sul posto con ambulanza e automedica.
Purtroppo per madre e figlio non c’era più nulla da fare.
Grande lo choc in paese dove Emore aveva gestito un negozio di biciclette mentre Uber vive a Spilamberto con la famiglia.