L’impresa di Riccardo per gli alluvionati: 100 chilometri di corsa fino a Faenza

Il fananese si era iscritto alla gara ’del Passatore’, poi annullata: "Ho deciso di percorrere in solitaria un tracciato della stessa lunghezza"

L’impresa di Riccardo per gli alluvionati:  100 chilometri di corsa fino a Faenza

L’impresa di Riccardo per gli alluvionati: 100 chilometri di corsa fino a Faenza

Di corsa, in solitaria, autogestito, dalla Casona di Marano sul Panaro a Faenza, 100 chilometri esatti, tanti quanti quelli della famosa competizione podistica ‘del Passatore’ (da Firenze a Faenza), alla quale Riccardo Turchi, di Fanano, 43 anni, si era iscritto allenandosi a dovere. La gara doveva svolgersi il 27 e 28 maggio scorsi, giorni in cui il nostro fananese era nelle terre della Romagna martoriate come volontario della Protezione civile degli Alpini a prestare soccorso dopo l’alluvione. Annullata la manifestazione ’del Passatore’, Riccardo non si è dato per vinto, gli è balenata un’idea che ha concretizzato fra ieri e l’altro ieri. "La gara ’del Passatore’ non si fa e così mi sono detto: vado io da solo, di corsa, a Faenza, percorrendo 100 chilometri. Ho preso una cartina geografica e ho studiato il percorso: Casona – Bologna lungo la Fondovalle Panaro, Bazzanese e la via Emilia fino all’arrivo. Era la prima volta che avrei partecipato alla 100 chilometri ’del Passatore’, ci tenevo molto. Poi ho toccato con mano quanto è accaduto in Romagna e ho pensato di fare un omaggio, a modo mio, ai romagnoli, a Faenza e all’organizzazione ’del Passatore’". Così, venerdì, Riccardo si è fatto accompagnare in auto da Fanano a Casona e, alle 15.50, ha mosso i primi passi di corsa verso Bologna. Alle 23 era davanti alla chiesa di San Petronio per un omaggio al Santo e alle 8.15 è entrato a Faenza. Ma la notte è stata lunga e difficile. "Da San Lazzaro di Savena, poco dopo Bologna – racconta –, ho incontrato il primo temporale, mi sono riparato dove ho potuto. Ripartivo e ancora acqua anche violenta. Ero fradicio ma non ho desistito. Mi rifugiavo sotto le pensiline delle fermate dei bus lungo la via Emilia; verso l’arrivo, in una stazione dei treni mi sono cambiato con gli ultimi indumenti ancora asciutti. Poi, la pioggia è cessata ed è arrivata la prima luce".

Ad attendere Riccardo Turchi prima della città di Faenza c’era Simone Assirelli, in rappresentanza dell’Associazione del Passatore, che lo ha accompagnato, anch’egli di corsa, in piazza del Popolo a Faenza, nel punto preciso dove era previsto l’arrivo della 100 chilometri ’del Passatore’. "Abbiamo fatto l’ultimo tratto assieme – continua Turchi –. Ad attendermi in piazza c’era anche una mia seconda cugina che abita a Faenza. Ce l’ho fatta, sono contento. Per me è stata un’esperienza nuova, tanti chilometri di corsa in autogestione non li avevo mai corsi. C’erano tante incognite in quest’avventura, con la notte davanti. Pensavo di essere partito per tempo e di potermi rilassare qualche attimo durante il percorso, ma la pioggia mi ha obbligato a continuare senza sosta perché sentivo freddo. Avevo programmato di arrivare alle 10". Riccardo Turchi dedica questa sua avventura "a tutte le persone in difficoltà, in questo caso – sottolinea – al popolo romagnolo che ha subito la catastrofe dell’alluvione. Ho cercato di dare questo segnale di forza, si può cadere tante volte nella vita, ma occorre la forza e l’orgoglio di rialzarsi. La dedico anche alla mia famiglia, mia mamma e mia sorella, e a mio papà che, anche se non c’è più, è sempre con me in queste sfide. Ringrazio gli amici Alberto Piccinelli e Mauro Gambaiani di Fanano, veterani delle lunghe distanze che mi danno sempre consigli". Sul profilo Facebook dell’Associazione del Passatore è apparso un post di Simone Assirelli: "Io l’ho accolto a Castel Bolognese per accompagnarlo fino in piazza a Faenza. È stato come unire Emilia e Romagna, non solo nel nome della regione, ma anche nello spirito sportivo venuto fuori dallo spirito di aiutarsi nel momento del bisogno". E Michele Bonamigo, pacer di Riccardo alla maratona di Roma del 2021: "Semplicemente corsa e solidarietà. Grazie per ciò che hai trasmesso, tuo padre sarà ancora una volta orgoglioso di te".

Walter Bellisi