Modena, 14 dicembre 2023 – Sui reperti potrebbero esserci eventuali profili di Dna da estrapolare e comparare, ‘tracce’ che potrebbero risultare fondamentali alle indagini. Sono iniziati ieri mattina, presso i RIS di Parma gli accertamenti tecnici non ripetibili sugli auricolari bluetooth, sull’agenda e la matita trovati dai carabinieri nel furgone di Salvatore Legari, l’imprenditore scomparso il 13 luglio scorso da Lesignana, località Quattro Ville dove si era recato verso l’ora di pranzo per riscuotere un credito. Il proprietario di quella abitazione, dove Legari aveva effettuato lavori di efficientamento energetico, ad oggi, risulta l’unico indagato per la scomparsa dell’imprenditore.
L’ipotesi di reato nei confronti del 38enne di Sassuolo è quella di sequestro di persona. Ebbene ieri sono iniziati gli accertamenti sugli effetti personali di Legari, volti ad esaltare appunto eventuali impronte o frammenti di esse e, ovviamente, disposti dalla procura. Il figlio di Legari, Nicolas, residente a Reggio Emilia è stato nel frattempo nominato dal tribunale curatore dello scomparso padre al fine di prendere parte alle indagini. A cinque mesi esatti dalla scomparsa dell’uomo il figlio, così come le sorelle chiedono di continuare a cercare e soprattutto di indagare al fine di arrivare alla verità.
"Esattamente 5 mesi fa mio fratello è scomparso nel nulla – afferma la sorella Floriana - e dal primo istante che ho appreso la notizia non ho pensato neanche per un solo secondo ad un suo allontanamento volontario. Salvo è nei miei pensieri ogni istante ed ogni mese, in questo giorno, l’angoscia sale perché ancora oggi, dopo cinque mesi abbiamo solo tante domande senza risposta. Credo fortemente nella giustizia e nella verità ed ogni giorno la nostra speranza è solo quella di riportarlo a casa – sottolinea. Oggi per noi è come fare un viaggio della speranza, quello di arrivare alla verità e il nostro appello è rivolto anche alle forze dell’ordine perché non smettano di cercarlo". "Sono 5 mesi che abbiamo il cuore in frantumi – sottolinea la sorella Valentina - abbiamo domande senza risposte. Una persona non può sparire nel nulla e non passa un solo istante in cui il pensiero non vada a Salvatore, una persona dal cuore grande e pieno di vita. Noi combatteremo fino alla fine, lo dobbiamo soprattutto a mamma e papà che vivono soltanto nell’attesa di ritrovarlo".
A fare appello è anche la terza sorella, Nunzia: "Dal giorno della scomparsa di mio fratello le nostre vite sono cambiate, sono vuote e con un solo pensiero: sapere dove si trova e riportarlo a casa. E’ un pensiero fisso, da che mi sveglio a che vado a letto ma una cosa è certa: le ricerche sono partite molto in ritardo, perché si sostiene sempre che le prime ore siano fondamentali. Abbiamo perso una parte di noi e questo è un dolore immenso".