
Il liceo Fanti di Carpi al centro di polemiche
Non si placano le polemiche che hanno investito il liceo Fanti di Carpi (ultimo ’casus belli’ l’invio agli studenti di quarta e quinta di una mail dell’Anpi per un evento di tesseramento), nonostante le scuse pubbliche e formali della dirigenza che hanno ridimensionato l’episodio a mero "errore". Continuano, infatti, le stoccate politiche tra destra e sinistra con tanto di interrogazione parlamentare annunciata da Barcaiuolo (Fd’I). Dopo la lettera del sindaco Riccardo Righi, in difesa della scuola, ora sono gli stessi studenti a dire la loro.
Una lunga lettera della comunità studentesca, firmata dai rappresentanti di istituto (Alessandro Campedelli, Federico Diacci, Matthias Viviano e Savino William), esprime "profonda preoccupazione e il nostro fermo dissenso nei confronti della narrazione secondo cui la nostra scuola sarebbe un luogo di ’indottrinamento’. Tale rappresentazione, che purtroppo si è diffusa in seguito ai fatti avvenuti negli scorsi mesi (tra cui anche il precedente caso del libro ’anti-Salvini’, ndr), non solo è lontana dalla realtà, ma sminuisce il valore dell’istruzione pubblica come spazio di crescita, confronto e sviluppo del pensiero critico.
Dipingere la nostra scuola, eccellenza formativa nella provincia certificata dai dati Eduscopio, come luogo di ’indottrinamento’, solo per una mail inoltrata fra le tante e ignorata dalla maggior parte degli studenti, significa ignorare il lavoro quotidiano di docenti e studenti, che si impegnano per garantire una scuola basata sulla pluralità di idee e sul rispetto delle opinioni altrui.
Notiamo – fanno presente – come la nostra scuola propone una svariata gamma di attività e progetti che ci permette di ascoltare più voci e fare esperienze nei campi più diversi. Troviamo dunque in questo contesto errata l’interpretazione dei fatti degli ultimi mesi che ha sempre visto gli studenti come parte passiva a cui viene impartita un’ideologia.
Il messaggio è frutto dell’espressione indipendente degli studenti firmatari e non è affiliato in nessuno modo al corpo docente o della dirigenza.
Noi e i nostri compagni siamo ad un punto della nostra formazione, avvenuta attraverso la conoscenza di ben più di una figura di riferimento, che ci permette di distinguere tra un fatto, un’opinione e un progetto proposto, con spirito critico. Anche grazie ai progetti ed i professori del Fanti, non siamo allievi che assorbono passivamente una nozione.
Abbiamo piena fiducia – si legge – nell’operato della dirigenza, che è sempre stata disponibile e trasparente, e nel collegio docenti: nella nostra esperienza scolastica abbiamo sempre trovato persone professionali capaci di creare un ambiente stimolante. Chiediamo quindi di spendere almeno una parte del tempo che è stato utilizzato da molti per discutere sulla nostra scuola per capire e comprendere le occasioni di confronto, collaborazione e discussione che il nostro istituto offre e il lavoro che la dirigenza svolge per tutti noi".
Sul caso era intervenuto anche Claudio Riso, segretario sindacato scuola Flc Cgil Modena: "L’avevamo denunciato e puntualmente è successo: è arrivato l’ennesimo attacco ai danni di una scuola e dei suoi insegnanti. E ancora una volta si tratta di attacchi pretestuosi e strumentali. Attacchi che considero vere e proprie intimidazioni vigliacche che stanno creando un clima infame da caccia alle streghe".