«Questa è una vittoria importante, che conferma anche il valore dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, legge 300-1970, e la fondatezza della battaglia che la Cgil porta avanti per il suo ripristino». Lo segnala a Modena la Filcams-Cgil, esultando per una sentenza ottenuta nei confronti di Coop Alleanza 3.0 con la quale il Tribunale dichiara illeggittimo il licenziamento di una sua lavoratrice (A.C.).
Perché era stata licenziata? Aveva provveduto autonomamente a smaltire alcuni rifiuti elettrici (Raee) del negozio, sostenendo di aver ricevuto in questo senso «un’indicazione a voce da parte del suo responsabile» e, comunque, di seguire una prassi interna consolidata. Il giudice del lavoro Vincenzo Conte, con sua ordinanza del 27 gennaio, ha accolto il ricorso contro il licenziamento, datato febbraio 2018, ordinando la sua reintegrazione e condannando Coop a versare un’indennita’ pari a 12 mensilita’, il massimo previsto dalla legge. E questo oltre alla rivalutazione e agli interessi, nonché al pagamento dei contributi assistenziali e previdenziali così come alle spese legali di lite. Sulla base delle testimonianze rese, e non solo, il Tribunale di Modena ha quindi considerato la condotta della lavoratrice «in alcun modo non rilevante sul piano disciplinare». La diretta interessata ha sempre sostenuto di essersi comportata «in conformità ad una prassi aziendale» e di aver agito per smaltire i rifiuti elettronici su «richiesta del suo diretto superiore». La segretaria Filcams, Laura Petrillo, parla di «accanimento di principio che non ci è dato comprendere: noi non abbiamo mai chiuso la porta al confronto con la Coop, ma dalla Coop abbiamo registrato una chiusura quasi totale in questi anni su questa vertenza e non solo, delle ragioni dei lavoratori e di quelle sindacali».
Insiste poi la segretaria Filcams-Cgil sui difficili rapporti con Coop Alleanza 3.0: «Alla luce anche di questa sentenza- osserva Petrillo- la Filcams auspica che la Coop cambi atteggiamento, ripristinando nuovamente un dialogo piu’ costruttivo con la nostra organizzazione sindacale e con i delegati che ci rappresentano nei luoghi di lavoro. Un atteggiamento che passi attraverso un ascolto attivo di tante nostre segnalazioni su diverse tematiche, tutte di primaria importanza, che non possono continuare a cadere nel vuoto ma necessitano di essere affrontate con una volonta’ reale e concreta di risolverle. Diversamente, riteniamo che il malcontento e i malumori che registriamo tra i lavoratori nei luoghi di lavoro- avvisa Cgil- rischino di sfociare in un conflitto aspro ed acceso che auspichiamo possa essere evitato».