GILDA CACCIAPUOTI
Cronaca

L’ex ospedale Estense: "Oltre 40mila metri destinati alla cultura e raccontati in un libro"

Il progetto di riqualificazione della struttura settecentesca prende vita. Eleonora De Marco: "Non è solo la restituzione di un patrimonio . ma anche un importantre luogo di aggregazione sociale". .

L’ex ospedale Estense: "Oltre 40mila metri destinati alla cultura e raccontati in un libro"

Dagli Estensi ad oggi la storia continua. Il progetto di riqualificazione dell’ex Ospedale Estense a Modena raccontato in una produzione editoriale ’Un palazzo per la cultura’. Il volume racconta nel dettaglio l’ambizioso progetto di riqualificazione della struttura settecentesca documentando il primo stralcio dei lavori murari e le ricerche archeologiche effettuate, nel rispetto dei valori storici e architettonici del complesso immobiliare. Il complesso monumentale dell’ex ospedale Estense, in origine albergo dei poveri, viene oggi restituito alla città di Modena e alla sua comunità.

"Abbiamo consegnato 40.000 metri di spazi per la cultura. Un cambio identitario in corso da tempo, importante per la crescita e la modernizzazione della città. Grazie davvero a tutti per quello che abbiamo fatto insieme e per lo sviluppo di nuove opportunità che arriveranno", afferma con vigore il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. Il progetto editoriale illustra il quadro storico che ha interessato il complesso monumentale dal Trecento fino al XX secolo, arricchito da illustrazioni fotografiche che documentano la trasformazione degli ambienti e dei suggestivi spazi doverosamente restituiti ai cittadini modenesi. "Non è solo la restituzione di un patrimonio architettonico, ma anche un luogo di aggregazione sociale, dove possono essere coltivati i propri interessi e cogliere nuovi stimoli. La fondazione è fortemente impegnata sia con risorse economiche e sia con risorse di stimolo intellettuale per far sì che questa parte della città diventi un polo culturale di rilevanza nazionale e internazionale", evidenzia Eleonora De Marco, vicepresidente Fondazione di Modena. Lo stralcio dei lavori, del valore complessivo di oltre 19 milioni di euro, è realizzato grazie a un finanziamento del ministero dei Beni Culturali con il progetto ’Ducato Estense’ e ad uno stanziamento di 800mila euro della Fondazione di Modena. Il progetto ha riguardato il miglioramento sismico e la riqualificazione di circa 1000 metri quadri al piano terra per gli spazi espositivi e le tre sale del Museo civico.

"È bello vedere concluso un primo stralcio di lavori, a breve il secondo che dovrebbe essere quello conclusivo. Volevo ringraziare il sindaco perché ha riportato l’arte muraria al centro delle politiche dell’amministrazione", dice Giovanni Cerfogli, direttore lavori e tra i curatori della pubblicazione. Gli spazi dell’edificio settecentesco possono finalmente riconnettersi all’adiacente Palazzo dei Musei contribuendo così alla nascita del prestigioso grande Polo della Cultura di Largo Porta Sant’Agostino.

"Intervenire su un complesso storico è complesso ma avere a disposizione un team multidisciplinare ha permesso di tenere monitorati tutti gli aspetti peculiari del progetto, ridando magnificenza storica al complesso", afferma Micaela Goldoni, responsabile del progetto di politecnica, ingegneria e architettura di Modena.

Avviato nel 2019, l’intervento è stato progettato dagli studi modenesi di architettura e ingegneria Politecnica e Ingegneri Riuniti, grazie a un contributo della Fondazione di Modena di 800 mila euro. Al piano terra, nella porzione di edificio a nord, sotto il portico dei cortili interni, in particolare, sono state realizzate due sale espositive, ciascuna di 300 metri quadrati, collegate tra loro. Nella porzione a sud, su viale Vittorio Veneto, ne è stata realizzata un’altra da 350 metri quadrati. È stato ricavato un accesso diretto da Palazzo dei Musei con l’apertura di un passaggio tra i porticati dei cortili che ha consentito di ricostituire l’unitarietà dell’antico complesso in passato separati. Sono stati riqualificati i due cortili interni principali e quello al lato del campanile, dove è stata posata una pavimentazione mista in pietra, cotto, cemento drenante conservando le aree verdi preesistenti e, sempre al piano terra, sono stati realizzati anche uffici e locali di servizio. Al secondo piano, dopo il consolidamento, sono state completate e riallestite le tre sale espositive Campori, Sernicoli e Boni del Museo Civico.