Si definisce "orgogliosa ed emozionata" Manuela Ghizzoni, la neo eletta presidente della Fondazione Fossoli, l’ente memoriale che gestisce il Campo di Fossoli, il Museo Monumento al Deportato e l’ex Sinagoga di Carpi. Storica e ricercatrice all’Università di Bologna, Ghizzoni è stata anche assessore alle Politiche culturali del Comune di Carpi, e, come parlamentare, ha rivestito il ruolo di presidente della Commissione Cultura e istruzione alla Camera dei Deputati.
In che modo ha accolto la nomina a presidente?
"Con orgoglio e grande senso di responsabilità. La mia storia personale si ‘intreccia’ con quella della Fondazione e della sua finalità: quando sono stata assessore a Carpi, l’allora sindaco Campedelli mi ha attribuito la delega al progetto Memoria, e in quegli anni sono partiti i ‘Viaggi della Memoria’. Nel 2014 ho fatto parte del Consiglio di amministrazione dell’ente, quindi questa nomina è una sorta di ‘ritorno a casa’".
Come definirebbe la mission della Fondazione Fossoli?
"Sfidante e di straordinaria attualità. Sebbene sia chiamata a tutela un patrimonio del Novecento, la sua è una sfida moderna e di attualità, anche alla luce di quello che sta accadendo ora nel mondo. Naturalmente se l’ente gode di attenzione e riconoscimenti a livello europeo, lo si deve all’importanza e all’unicità dei siti che è chiamata a tutelare e valorizzare, al costante lavoro di ricerca e all’instancabile opera di divulgazione che negli anni è stato portato avanti per impulso del presidente Castagnetti".
Quali saranno i primi impegni da presidente?
"Durante il primo nuovo Cda (costituito da Maria Cleofe Filippi, confermata vicepresidente, Andrea Ballestrazzi, Fabio Montella e Marco Steiner, oltre alla stessa Ghizzoni, ndr) abbiamo fatto il punto su quello che è stato fatto e sugli scenari futuri. Il 2024 è già stato programmato". Nel 2024 ci saranno anniversari importanti…
"il 7 luglio ricorrerà l’80° anniversario della strage del poligono di Cibeno, sarà un’occasione di celebrazione e riflessione. Porteremo avanti il progetto delle pietre d’inciampo in memoria delle vittime e dopo l’estate ci concentreremo sui 70 anni del Villaggio San Marco. Proseguono anche le ricerche degli storici su don Francesco Venturelli, sui martiri del poligono, sulla storia di Nomadelfia e sulla realizzazione di una mappa interattiva relativa ai deportati a Fossoli, per capire da dove venivano".
Maria Silvia Cabri