REDAZIONE MODENA

Lesioni ai magazzinieri: indagati 4 dirigenti

Nei guai per le condizioni di lavoro al sito di stoccaggio di Centrale Adriatica

Un magazzino (foto di repertorio)

Modena, 4 novembre 2017 - Tendinopatie e lesioni lacerative dei tendini, ernie, sindromi del tunnel carpale, artrosi. Sono alcune delle patologie sviluppate nello stabilimento di Anzola dell’Emilia dai magazzinieri di Centrale Adriatica, precendetemente dipendenti del Consorzio interregionale cooperative di consumo (Cicc), incorporato in Centrale Adriatica dal 2008. E’ questo il quadro su cui ha indagato la Procura di Bologna, che ha chiuso l’inchiesta notificando un avviso di fine indagine (a cui solitamente segue una richiesta di rinvio a giudizio) a 17 persone, tra cui 4 modenesi, e alla società Centrale Adriatica.

Tra gli indagati figurano sei medici e 11 dirigenti che, a partire dal 2000, hanno ricoperto incarichi nelle due aziende: presidente e vicepresidente di Consiglio di amministrazione, amministratore delegato e altri ruoli di responsabilità nel magazzino. Il nome piu’ in vista e’ quello di Tiziana Primori, dirigente di alto livello del mondo Coop e amministratore delegato di Eataly World: rientra nell’inchiesta per essere stata vicepresidente e componente del Comitato esecutivo di Centrale Adriatica dal 2009 al 2013.

Le accuse riguardano l’aver favorito l’insorgere nei lavoratori di lesioni colpose gravi, con conseguenti malattie professionali, anche tramite diverse violazioni al Testo unico sulla sicurezza sul lavoro. In relazione a questi reati, in base al Codice sulla responsabilità amministrativa delle società, l’avviso di fine indagine è stato indirizzato anche alla Centrale Adriatica, coop costituita da Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Nordest (intanto confluite in Coop Alleanza 3.0), Coop Reno, Coop Eridana, Coop Casarsa e Coop Veneto per organizzare e gestire gli acquisti, le funzioni di marketing, la logistica, lo stoccaggio, la movimentazione e la spedizione delle merci destinate ai vari punti vendita.

Come persone offese risultano 56 magazzinieri (39 donne e 17 uomini). Le prime diagnosi finite sotto la lente dei magistrati risalgono al 1995 e in molti casi i lavoratori coinvolti si sono anche sottoposti ad interventi chirurgici. Secondo l’accusa, la coop ha omesso di valutare adeguatamente il rischio da sovraccarico biomeccanico a cui erano esposti i lavoratori addetti alle attività di picking (cioè di prelievo dal magazzino) e di movimentazione delle merci. Inoltre, gli indagati sono accusati di non aver adottato misure preventive, protettive ed organizzative idonee a impedire o anche solo ridurre la portata del rischio da sovraccarico. In questo modo, i magazzinieri hanno svolto quotidianamente e per anni un’attività di movimentazione manuale dei carichi con modalità tali da provocare le malattie professionali. Secondo la Procura, queste condotte sono state messe in atto nell’interesse di Centrale Adriatica, che viene chiamata in causa per la responsabilità amministrativa, visto che la coop avrebbe ottenuto una riduzione dei costi di lavorazione.

Tornando ai manager, tra cui i modenesi, viene loro attribuita una colpa generica in termini di negligenza, imprudenza ed imperizia. Gli indagati modenesi sono M.B. 66 anni nato a Vignola; F. C. di 74enne di Castelfranco; E. G. 66enne e M. Z. 55enne di Modena. L’accusa è lesioni gravi. A detta degli inquirenti, solo a partire dal giugno 2014 sono state adottate alcune procedure di movimentazione ritenute migliorative