
Il Comune di Cavezzo si impegna a ottenere il Fondo librario del defunto professor Tusini per preservare e diffondere la sua preziosa eredità culturale.
L’amministrazione comunale di Cavezzo si sta muovendo per assicurarsi dagli eredi il copioso patrimonio che costituisce il Fondo librario del professor Gian Luca Tusini. "Inutile tenere tutto in casa mia: la cultura va diffusa e condivisa" avrebbe confidato il noto docente universitario di Storia dell’Arte, deceduto prematuramente ed in modo inatteso a 63 anni poco più di un mese fa nella sua Cavezzo, durante una delle tante conversazioni avute con gli amici del percorso ferroviario Cividale-Bologna, che faceva per raggiungere l’università dove insegnava. A confidare questa sua espressa volontà è Antonio Turco, attuale capogruppo di minoranza a Cavezzo, che di quel gruppetto di utenti del treno per il capoluogo regionale faceva parte. "Me lo disse più volte, - dice Turco - rimarcando il fatto che avrebbe voluto lasciare i suoi libri all’università di Bologna e alla biblioteca di Mirandola, come già avvenuto dopo la morte dell’amico e docente universitario professor Bruno Andreolli". Ma, nella partita, che verrà decisa dagli eredi, perché il professore non ha lasciato alcun dettato scritto in proposito, ora si inserisce anche il Comune di Cavezzo, dove Tusini ha risieduto a lungo e dove tutti lo conoscevano e stimavano. Vasta e importante si potrebbe configurare la sua raccolta libraria, poiché si va dai libri di storia dell’arte, ai numerosi scritti, prefazioni, articoli e interviste da lui rilasciate nel corso degli anni, ai saggi e studi dedicati alla sua produzione accademica, letteraria, e molto altro ancora, compresi i tanti materiali raccolti per i contributi offerti al Gruppo Studi Bassa Modenese per valorizzare la cultura e l’arte del territorio. Si tratta di un giacimento prezioso per gli studiosi, i giovani e gli appassionati di storia dell’arte e per la memoria del territorio della Bassa Modenese. "Abbiamo instaurato un dialogo strettamente privato con gli eredi – ammette il sindaco di Cavezzo Stefano Venturini - perché avremmo piacere di conservare il suo patrimonio culturale librario. Tutto dipende dalla loro gentile concessione. Ci stiamo confrontando per tutti i passaggi del caso. A noi farebbe molto piacere. Sembrano ben disposti per ora. Da una prericognizione risulterebbe non ci siano testi antichi, ma c’è tanto materiale che appena ci sarà data possibilità verificheremo con due tecnici. Ripeto ci teniamo ad averlo e faremo tutto il possibile per conservalo in loco".
Alberto Greco