VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Il modello Leoluca Granata: "Non ho mai stuprato quella ragazza"

Vent'anni, condannato per violenza sessuale in Svizzera: "Era consenziente, la verità deve venire a galla"

Leoluca Granata

Leoluca Granata

Modena, 27 agosto 2022 - "Granata ha commesso un atto sessuale su una persona il cui stato di inettitudine appariva del tutto chiaro". E’ con queste motivazioni che il Tribunale Penale Cantonale svizzero ha condannato a 5 anni di carcere Leoluca Granata, 20enne di Maranello accusato di violenza, coazione sessuale, ripetuti atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. Nei confronti del giovane, ora detenuto presso il penitenziario di Lugano, la pubblica accusa aveva chiesto 9 anni di carcere affermando che "quella di cui parliamo non è una violenza fisicamente brutale, ma è più subdola e non meno spietata". Intanto dal carcere Granata il 20enne si dichiara innocente e annuncia ricorso.

Leoluca, lei proclama dal carcere la sua innocenza...Cosa è accaduto secondo la sua versione dei fatti quella notte?

"Lavoravo a Milano in un’agenzia di moda e avevo raggiunto i miei amici a Lugano. Volevamo fare ‘serata’. Avevo incrociato lo sguardo della ragazza all’interno del locale poi, intorno alle 6, ci siamo accorti che era seduta all’esterno della discoteca. Ci ha detto che doveva prendere l’autobus ma che doveva aspettare troppo. Poi, dopo averle chiesto se voleva venire con noi, ci siamo incamminati a piedi verso casa dei miei amici e ci siamo baciati: Ci sono state avances reciproche durante il tragitto. Una volta arrivati a casa, siamo entrati in camera e abbiamo avuto un rapporto sessuale al quale era presente anche un mio amico. Ad un certo punto mi sono alzato poiché mi sentivo in colpa verso la mia ex: avevo dei pensieri e volevo chiamarla ma non avevo connessione. Sono rientrato in camera per chiedere al mio amico internet e, intanto, ho effettuato un filmato. Poi ho fatto un secondo video, ho chiamato la mia attuale ragazza e sono andato a dormire nell’altra stanza".

Però c’è stato un secondo rapporto la mattina, per il quale lei è stato condannato per il reato di violenza carnale.

"Due o tre ore dopo sono uscito dalla mia camera, ho aperto la porta dove la ragazza dormiva con il mio amico ed è venuta verso di me, dicendo che doveva andare a casa. Ma non si è opposta: ci siamo messi sul divano, abbiamo parlato del più e del meno ed abbiamo avuto un altro rapporto. Poi se ne è andata dieci minuti dopo per risalire poi qualche istante dopo, essendo rimasta bloccata nel palazzo e non riuscendo ad aprire il portone. Ma lei ha negato di essere risalita. Non l’ho costretta, sono stati rapporti consenzienti. Se così non fosse stato non avrei parlato io per prima alla polizia dei video che avevo girato quella notte".

Allora perchè vi avrebbe denunciato?

"Non lo so. All’ospedale, dove giustamente l’ha portata la mamma, ha dichiarato inizialmente di essere stata violentata da uno sconosciuto. Non ce l’ho con lei, lo voglio precisare ma non sono uno stupratore e mi hanno condannato ingiustamente. Io quella notte non ho avvertito alcun diniego, alcuna opposizione. Chiedo soltanto che la verità venga a galla: ho vent’anni e un futuro davanti. Avrò sbagliato forse ad interpretare le sue emozioni ma non sono uno stupratore".