Modena, 14 luglio 2024 – E’ trascorso un anno esatto da quando è uscito di casa per recarsi al lavoro. Da quando ha salutato la compagna per poi, poche ore dopo, sparire nel nulla. I familiari, dopo dodici mesi di apprensione, attendono ancora risposte poiché il caso è rimasto avvolto nel mistero. Non uno squarcio di luce infatti nell’improvvisa scomparsa dell’imprenditore edile Salvatore Legari, di cui si sono perse le tracce il 13 luglio dello scorso anno dopo essersi recato a Lesignana per incassare denaro. A seguito di indagini gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati un 37enne di Sassuolo: colui che quel giorno avrebbe dovuto consegnare parecchio denaro all’imprenditore per i lavori che Legari aveva effettuato nella sua proprietà di Lesignana.
I carabinieri, a seguito della denuncia di scomparsa avevano passato al setaccio due aree ben distinte tra Sassuolo e Lesignana, strada Villanova: le stesse in cui il cellulare dell’imprenditore era stato agganciato dalle celle tra il 13 e il 14 luglio scorso.
A implorare che non si smetta di cercare è la sorella dell’uomo, Floriana Legari. “Dall’inizio di luglio ho un magone che a parole non si può spiegare. Vorrei capire perché, in casi di scomparsa come questi, quando ormai è chiaro che è successo qualcosa di brutto, visto che dopo due mesi dalla scomparsa si cercava un corpo, poi tutto rimane sospeso, niente si muove”.
Voi familiari non siete più stati informati di nulla?
“No e ci chiediamo: ci si arrende così? Non abbiamo diritto anche noi ad avere delle risposte? Non hanno diritto due genitori, i figli e tutte le persone che lo hanno amato ad avere delle risposte? Non dovrebbe essere la legge a reclamare davvero la giustizia? Siamo consapevoli che la ricerca di una persona scomparsa nel nulla, nonostante ci siano elementi, può portare a tempi lunghi e che non è facile svolgere questo lavoro, però non possiamo arrenderci di fronte a questa scomparsa inaccettabile”.
Cosa chiedete oggi?
“L’unica cosa che mi sento di chiedere è che non si smetta di cercare la verità, che non si smetta di cercare mio fratello. Vorrei che cose come quella capitata a noi non capitassero più a nessuno perché chi osa fare del male non deve rimanere impunito. Ogni giorno sento parlare di persone scomparse ma, soprattutto, di casi che rimangono sospesi. Possibile che la malvagità sia diventata così dilagante e che l’umanità si sia persa davvero?”. E’ trascorso un anno dalla scomparsa di suo fratello, pensate sia stato fatto tutto il possibile per riuscire a capire cosa possa essergli accaduto?
“Pensiamo che all’inizio sia stata sottovalutata la scomparsa, o quanto meno non gestita come noi ci attendevamo e questo nonostante le nostre insistenze. Siamo consapevoli che la testa e il cuore dei familiari di uno scomparso ragionano e battono diversamente da quello degli inquirenti, è una legge di natura. Tuttavia siamo fiduciosi e nutriamo la speranza che dopo un anno, avendo compreso che qualcosa di brutto è sicuramente accaduto a Salvatore, gli inquirenti non si arrendano e non lascino più nulla di intentato. Oggi (ieri, ndr) è stato un giorno doloroso ma non di più rispetto a tutti gli altri giorni dell’ultimo anno, giorni in cui Salvatore non era con noi. Ho visto i miei genitori consumarsi dal dolore, abbiamo pianto per la disperazione di non sapere più cosa fare, a chi chiedere aiuto perché non venga dimenticato. Perché non si può uscire di casa per andare a finire un lavoro e riscuotere per il lavoro svolto e non tornare più a casa. Perché ogni giorno ho il ricordo di una persona solare e allegra, buona e piena e di vita che hanno provato a cancellare come se non fosse mai esistita. Non ci hanno lasciato nemmeno la possibilità di sapere dove andare a piangerlo. Non ci arrenderemo finché non avremo risposte e vorremmo avere la certezza che la giustizia sia dalla nostra parte non abbandonandoci”.