Quella mattina – il 13 luglio scorso – aveva incontrato due collaboratori, a cui doveva una certa somma per lavori di posatura, un debito che gli aveva creato qualche ansia. Nel pomeriggio, invece, i soldi avrebbe dovuto riceverli a seguito di un intervento di efficientamento energetico effettuato nella villetta di Lesignana. Arrivata la sera, avrebbe dovuto spartire il denaro con il socio e poi raggiungere il figlio a Reggio Emilia. Eppure il suo telefono ha squillato a vuoto già molte ore prima ed ora il suo numero risulta inesistente. Sono tantissimi e inquietanti i punti oscuri nella misteriosa scomparsa di Salvatore Legari, l’imprenditore edile di 54 anni, padre di due figli e da circa un anno residente a Modena sparito nel nulla la scorsa estate. La prefettura, nei giorni scorsi ha diramato un appello affinchè chiunque abbia informazioni sull’uomo, contatti il 112. Secondo un amico fraterno e legale che oggi assiste il figlio dell’imprenditore, Nicolas, ci sono tanti aspetti poco chiari nella vicenda. "Il 14 luglio, la mattina mi ha chiamato il collaboratore di Salvatore poiché non rispondeva al telefono. Quella notte non era rientrato – spiega l’avvocato Salvatore Milella –. Il telefono, il 14 luglio squillava ma non rispondeva nessuno. Il 13 sera avrebbe dovuto vedere il collega in questione, per spartirsi i soldi ritirati quel pomeriggio a Lesignana. (Dal committente di alcuni lavori e odierno indagato per sequestro di persona, ndr). Ad un’amica aveva confermato di essere lì nel pomeriggio. Ma non è tutto – continua Milella – abbiamo saputo che la mattina del 13 era andato a trovare altri due collaboratori, due posatori a Campogalliano a cui doveva dare del denaro. Persone che hanno insistentemente contattato il figlio, nei giorni successivi alla scomparsa. Ma a lasciarci perplessi è anche il ritrovamento del furgone – continua il legale – dov’è stato rinvenuto esattamente? All’interno sono state rinvenute le sigarette elettroniche che Salvatore fumava e portava sempre con sè? Se la sigaretta era all’interno vuol dire che ha guidato lui il mezzo da Lesignana a Sassuolo; in caso contrario – a mio avviso – non è stato lui a condurre lì il furgone". Secondo l’avvocato tanto si potrebbe scoprire dai filmati delle telecamere posizionate su quei 25 chilometri presumibilmente percorsi dall’imprenditore.
"Non capiamo come mai le ricerche siano partite a rilento. Ci sono tanti collaboratori, fornitori che ruotavano attorno a Salvo e che magari forse non sono stati sentiti; cosa che abbiamo detto agli inquirenti. Aveva debiti per lavori svolti, perchè a sua volta attendeva dei pagamenti, ma a parte questa preoccupazione la sua vita era normale. La famiglia ha il diritto di sapere cosa è accaduto e non c’è tempo da perdere".
v.r.