Buoni risultati nel 2023-24, ma lo scenario per il 2025 preoccupa. Il presidente di Legacoop Estense Paolo Barbieri (nella foto) ha commentato i dati principali sull’andamento delle cooperative aderenti e le prospettive a breve-medio termine. "I risultati economici e occupazionali delle cooperative estensi, emersi dall’analisi dei bilanci 2023 e da una prima stima dei risultati 2024, sono positivi e confermano la tenuta e solidità della cooperazione nelle province di Modena e Ferrara". Tuttavia, lo scenario macro-economico preoccupa e frena gli investimenti. "A un 2025 che si prospetta prudente e prevalentemente stazionario, la cooperazione fa fronte grazie a un patrimonio solido costruito negli anni. Proponiamo soluzioni concrete alle sfide più significative del nostro presente, dal settore abitativo a quello energetico, consapevoli però che un contesto così sfidante può essere affrontato solo con l’impegno congiunto di imprese ed istituzioni, dal livello locale a quello nazionale".
Legacoop Estense associa 200 cooperative, pari a oltre 3.000 sedi locali ed imprese consorziate sui territori di Modena e di Ferrara, che nel 2023 hanno prodotto e distribuito ricchezza per 7,9 miliardi di euro, in crescita del 2,4% sul 2022. Soci e socie ammontano a 481mila unità, un numero che – se consideriamo gli abitanti dei territori ’estensi’ – conferma il forte radicamento cooperativo sulle due provincie: un abitante su due è socio di una cooperativa.
La prevalenza mutualistica – che misura la partecipazione attiva dei soci all’attività di impresa – si attesta al 71%. In crescita il numero di persone occupate, che nel 2023 raggiunge quota 34.541 (+ 3% sul 2022), con l’86% di contratti a tempo indeterminato, l’occupazione femminile al 54%. Sull’occupazione femminile, si registra una crescita dei contratti a tempo indeterminato e una diminuzione di quelli a tempo determinato. Guardando al 2025, alcune dinamiche impattano negativamente sulle prospettive di crescita, a partire dalla crisi di alcuni settori trainanti nel paese e nello specifico in Emilia-Romagna, come l’automotive e più in generale il manifatturiero, che rischiano di impattare su tutta l’economia regionale e sui livelli occupazionali.
"La crisi di importanti segmenti dell’industria, così come uno scenario politico ed economico internazionale instabile, rendono difficile per le imprese adottare uno sguardo di medio-lungo periodo e programmare investimenti per il futuro", prosegue Barbieri, che prospetta il 2025 come "un anno ancora positivo ma a crescita contenuta, con il 69% delle cooperative che prevede una sostanziale stabilità occupazionale e il 26% che prevede un incremento. Se alcuni settori rallentano, in altri settori, ad esempio la cooperazione sociale, persiste una difficoltà strutturale di reperimento della manodopera, che va affrontata anche con adeguate politiche per la formazione".
In una fase così complessa, "le cooperative possono contare su scelte oculate e lungimiranti di consolidamento del proprio patrimonio, che consentono di avere spalle solide – prosegue Barbieri – ma serve al contempo una politica più attenta a sostenere la crescita imprenditoriale, con supporti e incentivi agli investimenti".
r.m