di Chiara Mastria
Un sogno partito da una formica su una zattera che strizza l’occhio alle avventure di Tom Sawyer, il classico per ragazzi scritto da Mark Twain: "Da lì è iniziato tutto". A parlare è Riccardo Zangelmi, unico italiano - originario di Reggio Emilia - a essere stato riconosciuto come artista dalla Lego, insieme ad altri 18 nel mondo. Sì, proprio quella dei mattoncini: Riccardo, con quei piccoli pezzi di plastica colorati nati in Danimarca, costruisce mondi capaci di far sognare a occhi aperti piccini e, forse ancor di più, grandi. Le porte del suo universo fantastico si aprono il 4 dicembre a Modena con la mostra ‘Brick Art’, in un contesto davvero unico: gli spazi barocchi della chiesa di San Carlo nel cuore del centro dove, senza paura, l’arte sacra e quella contemporanea si contamineranno tra loro.
Un mondo, quello dei lego, che dentro Riccardo è sempre esistito: "Quando ero bambino costruivo con i mattoncini tutto il giorno, passavo i pomeriggi a immergermi in un grande sacco per cercare il pezzo giusto per l’idea che avevo in mente - racconta-. Poi, a ormai trent’anni, sono entrato in un negozio per comprare un regalo a mio nipote e non ho resistito: ho preso una scatola di Lego per lui e una per me. Da lì ho ricominciato a costruire e collezionarli come quando ero un bambino". Il suo segreto? Usare i pezzi in modo creativo, senza curarsi mai delle istruzioni. E così delle fruste - accessorio per una costruzione di tutt’altro tipo - tra le sue mani sono diventate le zampe della famosa formica che ha dato il via a tutto. La Lego lo ha notato e il resto è storia. Una storia costellata di opere che arrivano fino ai due metri di altezza, mosaici che rappresentano oggetti di vita quotidiana, giochi per bambini e animali di un mondo fantastico creato da lui: di queste, a Modena in mostra ce ne saranno 43 per un totale di quasi un milione di mattoncini colorati. Tra le più iconiche l’opera ‘Fly’, una mano intenta a lanciare un aeroplanino di carta che rappresenta la voglia di far volare i propri pensieri lontano. Ma anche bolle di sapone, scoiattoli colorati alla ricerca di cuori rossi, un coniglio che spunta da un cappello, una capra a pois con gli occhiali da sole, gli ‘Hippo wash’ nella vasca da bagno e ‘Unicuore’, l’unicorno star della personale.
"Questa è una mostra ‘wow’ perché le persone, quando entrano, non riescono a non dire ‘wow’ - ci dice Filippo Vernassi, consulente artistico di Area Consulting che, insieme a Next Exibition, ha prodotto ‘Brick Art’-. I più piccoli sono entusiasti, chiaramente, ma la vera magia sono gli adulti che, davanti alle opere di Riccardo, hanno di nuovo gli occhi dei bambini". Del resto è proprio per questo effetto wow che Riccardo ha ripreso a ‘giocare’ con i lego: "Volevo riportare gli adulti nel passato, farli sognare. Cosa di cui abbiamo particolarmente bisogno". Un ‘gioco’, come lo chiama lui, che non può fare a meno delle virgolette: Riccardo ha infatti costruito non solo sculture magnifiche, ma anche un’azienda - la Brickvision - che collabora con i più importanti brand italiani ed internazionali, come Adidas o Ducati, creando per loro opere creative uniche. La mostra sarà aperta fino al 14 febbraio 2022.
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