
Vittorio Cavani, capo della delegazione di Modena: "E’ il 50esimo dalla nascita del Fondo Ambiente Italiano e abbiamo voluto proporre un ricco programma".
Storia, bellezza, sorpresa. In una parola, meraviglia. Le Giornate di primavera del Fai anche quest’anno ci invitano a scoprire luoghi dell’incanto che abbiamo accanto a casa. "È il 50° della nascita del Fondo Ambiente Italiano, quindi abbiamo voluto proporre un programma ancor più ricco e variegato", anticipa Vittorio Cavani, capo della delegazione Fai di Modena. Dalla Bassa all’Appennino, sei luoghi in cinque città si ‘racconteranno’ nelle aperture straordinarie di sabato 22 e domenica 23: centinaia di volontari e 300 studenti - ciceroni degli istituti superiori sono pronti ad accogliere quanti desiderino fare un tuffo nella ricchezza del nostro patrimonio storico artistico.
L’apertura clou – sottolinea l’architetto Cavani – sarà a Sassuolo dove il Palazzo Ducale, delizia degli Estensi, ‘svelerà’ i suoi passaggi segreti. Fastoso ed elegante, "è certamente il più bel palazzo barocco del nord Italia", ricorda Alessandra Necci, direttrice delle Gallerie Estensi. I lavori di recupero degli ultimi anni hanno fatto riemergere corridoi e spazi che erano ‘nascosti’ dietro i magnificenti appartamenti ducali e venivano utilizzati dalla corte: "C’era anche un passaggio che consentiva al duca di assistere alla Messa senza essere visto", dice la dottoressa Necci. Alla memoria degli Estensi si lega anche la monumentale chiesa di San Domenico a Modena, già chiesa di corte, riaperta nei mesi scorsi dopo i restauri post sisma: vi si potranno ammirare preziose opere d’arte, come il gruppo scultoreo del Begarelli, capolavoro della terracotta rinascimentale, e la storica sacrestia con gli armadi gemelli. Accanto, si apriranno le porte dell’ex Accademia Ducale Atestina di Belle Arti, oggi sede storica dell’Istituto Venturi: fino al 1785 il fabbricato faceva parte dell’attiguo convento domenicano e ospitava il Tribunale dell’Inquisizione.
Anche Vignola quest’anno ospita le Giornate Fai, e accoglierà i visitatori alla Villa Tosi Bellucci, sede del Comune: "Usualmente la conosciamo e la viviamo come un luogo di lavoro e di uffici, ma la villa ha una lunga storia", fa notare l’assessora Daniela Fatatis. Progettata da Giuseppe Maria Soli su commissione di Giuseppe Bellucci, attorno al 1780, venne completata negli anni Venti dell’Ottocento. Esempio di architettura neoclassica, vanta raffinate decorazioni. E nell’ufficio del sindaco la preziosa tela di Elisabetta Sirani che nelle tre figure femminili raffigura le virtù della Casa dei Medici. Saliamo verso l’Appennino, dove protagonista delle Giornate Fai sarà l’Aeroporto Paolucci di Pavullo: inaugurato nel 1923, fu distrutto nel 1944 e dal 1985 ha assunto un ruolo civile, diventando un punto di riferimento per l’aviazione sportiva internazionale. "Oggi l’Aeroporto è un simbolo di valorizzazione ambientale, in un contesto rurale, caratterizzato da biodiversità e tranquillità", osserva Lara Mammi, vicepresidente di Aeroporto Verde. Sabato e domenica si potrà vedere da vicino il funzionamento dell’aeroporto e anche accedere al Centro di addestramento Dos, ovvero l’edificio di pertinenza dei vigili del fuoco per la formazione di quanti dirigono operazioni di spegnimento di incendi boschivi.
D’obbligo una tappa anche a Vallalta di Concordia, dove si ammirerà tutta la ricchezza di Palazzo Viani Tagliavacca, attualmente di proprietà della Menù di Medolla. Già all’epoca dei Pico, nel ‘500, la famiglia Viani vantava titoli nobiliari che furono poi confermati dagli Estensi. La villa venne costruita dal 1778 come simbolo di rango e rilevanza sociale: "Il palazzo ha una mole grandiosa – spiega l’architetto Marina Speziali del gruppo Fai della Bassa – , ma nella purezza delle linee settecentesche e nella grandiosità delle sale conserva un’impronta di particolare raffinatezza". Durante la visita, i giovani ciceroni racconteranno anche la leggenda della nobildonna murata viva nella chiesetta. Ogni storia ha i suoi fantasmi...