REDAZIONE MODENA

Lavoro nero, laboratorio tessile sotto la lente

Operazione contro caporalato tessile: Carabinieri indagano su sfruttamento lavoratori cinesi in laboratori Reggio Emilia e Modena. Sanzioni e ammende per gravi violazioni.

Operazione contro caporalato tessile: Carabinieri indagano su sfruttamento lavoratori cinesi in laboratori Reggio Emilia e Modena. Sanzioni e ammende per gravi violazioni.

Operazione contro caporalato tessile: Carabinieri indagano su sfruttamento lavoratori cinesi in laboratori Reggio Emilia e Modena. Sanzioni e ammende per gravi violazioni.

Anche il territorio delle Terre d’Argine è stato passato al setaccio dalla maxi operazione condotta dai Carabinieri sullo sfruttamento dei lavoratori e il caporalato nel settore tessile. Nello specifico, il laboratorio tessile posto in uno dei comuni dell’Unione è ritenuto ‘capofila’ rispetto agli altri laboratori di confezione tessili cinesi operanti nel territorio reggiano sottoposti a verifiche. L’operazione è stata realizzata, su disposizioni della Procura della Repubblica di Reggio Emilia, dal Comando Carabinieri per la tutela del lavoro-Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia, unitamente ai militari del Comando Provinciale, al personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Reggio Emilia, personale del Nucleo CC Ispettorato del Lavoro e ITL di Modena. Le operazioni congiunte hanno riguardato sette laboratori tessili gestiti da cittadini cinesi con unità operative nel comune di Reggio Emilia, nella bassa reggiana ed in provincia di Modena, e tutte operanti nel settore manifatturiero e del confezionamento di capi di abbigliamento. In tutti i casi sono state individuate gravi forme di sfruttamento delle condizioni lavorative nonché dell’impiego di lavoratori in nero, talvolta privi di regolare titolo di soggiorno, e di violazioni in materia di salute e sicurezza oltre che di condizioni alloggiative precarie e degradanti per la dignità umana. Le molteplici criticità hanno riguardato anche gli aspetti di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Le sedi di lavoro sono risultate accomunate da serie problematiche e tutte similari quali ambienti di lavoro e i refettori/dormitori che sono risultati insalubri e non conformi alla norma vigente. I locali inoltre sono risultati in alcuni casi privi dei dispositivi antincendio e di primo soccorso, in altri casi invece sono risultati privi del piano di emergenza ed evacuazione e quindi per tale grave ragione sospesi immediatamente delle attività in corso. Con riferimento in particolare all’area modenese, l’attività ispettiva condotta parallelamente all’Autorità Giudiziaria inquirente, ha consentito l’identificazione di 41 lavoratori di cui due impiegati in maniera irregolare. Le verifiche in materia prevenzionistica hanno consentito di rilevare e contestare al datore di lavoro in questione violazioni circa gli ambienti di lavoro non conformi e l’impiego degli operai senza le previste procedure in materia di formazione e sorveglianza sanitaria. Complessivamente sono state comminate sanzioni amministrative per quasi 10 mila euro ed ammende per oltre 40 mila euro.

m.s.c.