JACOPO FRANCESCHINI
Cronaca

Lavoro e caldo, ecco il protocollo: "Cambio di orari e uso della Cig"

Sindacati, Provincia e associazioni raggiungono l’intesa: "Tuteleremo chi si espone al clima torrido"

Lavoro e caldo, ecco il protocollo: "Cambio di orari e uso della Cig"

Lavoro e caldo, ecco il protocollo: "Cambio di orari e uso della Cig"

I sindacati CISL, CGIL e UIL, assieme alla Provincia di Modena ed alle associazioni di categoria, hanno raggiunto un’intesa per la sigla del protocollo per la prevenzione dei lavoratori esposti alle ondate di calore. Il documento, ritenuto da tutte le parti in causa come essenziale e necessario viste le roventi temperature raggiunte dalla nostra città, prevede una rivalutazione degli orari lavorativi in alcuni settori e la possibilità per le aziende, già approvata dall’Inps, di avvalersi della cassa integrazione per gli operai durante le ore più calde della giornata. Anche se in questa ore le temperature potrebbero abassarsi, ovviamente è molto probabile che da qui alla fine dell’estate si ripresentino altri periodi molto caldi, in cui lavorare, soprattutto all’aperto, potrà risultare difficile e pericoloso.

"Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare territori, imprese e lavoratori a fare attenzione a lavorare nelle ore più calde. - ha spiegato il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia - Chiediamo ai sindaci del nostro territorio di emanare ordinanze che garantiscano soluzioni efficaci per contrastare il caldo, come il cambiamento dell’orario lavorativo o il servizio della cassa integrazione. Il protocollo vuole tutelare tutte le parti in causa: sia i lavoratori che meritano di essere al sicuro sul proprio luogo di lavoro sia le aziende che hanno necessità di portare a termine i cantieri nei tempi prestabiliti, onorando gli impegni presi. Modena in Italia rappresenta la prima provincia a siglare un protocollo del genere, e di questo siamo estremamente orgogliosi".

"Come sindacato partiamo dall’obiettivo fondamentale della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. - ha affermato Aurora Ferrari, segretaria CGIL di Modena - Abbiamo bisogno di questo protocollo perché il problema non è più emergenziale, ma sta diventando strutturale dal momento che ormai queste temperature oltre i 30 gradi si registrano ogni giorno da più estati a questa parte. E’ essenziale che tutti insieme troviamo delle soluzioni efficaci perché siamo davanti ad un punto di non ritorno: come CGIL noi chiediamo che si applichi la legge esistente che consente ai lavoratori di fermarsi in condizioni di temperature estreme, un’attenzione particolare a chi lavora all’aperto, dal settore dell’agricoltura ai rider e che la normativa vigente venga rispettata anche nei luoghi al chiuso come gli uffici, dove le temperature non devono costituire un problema per la salute degli impiegati. Oramai ritengo sia inevitabile una riformulazione degli orari di lavoro: per esempio in agricoltura si potrebbe vedere di iniziare prima al mattino, già verso le 5.30, per poi riprendere verso sera, in modo da non lavorare durante la fascia più calda che va dalle 12 alle 16.30".

"Noi come organizzazione sindacale vogliamo un protocollo che definisca in maniera precisa le regole attuate dall’imprese a tutela dei lavoratori. - è il commento del segretario provinciale CISL Domenico Chiatto - Bisogna rimodulare l’orario di lavoro, iniziare prima e finire prima, senza lavorare durante le ore centrali. Ci sono settori come quello delle riparazioni stradali, dove i lavoratori sono troppo esposti al caldo torrido. Le aziende dovrebbero pensare anche di avvalersi di una cassa integrazione parziale da utilizzare solo nelle ore più calde, poiché la normativa dice che qualora si superino i 35 gradi esterni si può ottenere la cassa integrazione".