
Il primo intervento sul viadotto di Rio Torto chiuso al transito delle auto
Tra una decina di giorni la demolizione della campata centrale del viadotto sul Rio Torto. La decisione finale affidata ad un nuovo incontro in Prefettura, presente solo il Comune di Serramazzoni, che dovrà dare il nulla osta per far giungere l’esplosivo necessario a far brillare i 35 metri della campata centrale e controllare la documentazione. Nessun detrito sarà lasciato lungo il letto del fiume. Queste le decisioni prese ieri nel vertice pomeridiano, tenutosi in Prefettura, presenti gli amministratori interessati, le forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, Esercito, Ausl e società che gestiscono i servizi pubblici. Non è stata fissata una data, perché da qui alla prossima settimana Anas e la ditta Nitrex di Lonato del Garda, incaricata dell’abbattimento con microcariche del manufatto, dovranno produrre tutti i documenti necessari per avere le autorizzazioni da parte dei soggetti preposti al brillamento e alla demolizione della campata. Fondamentalmente autorizzazione da parte di Azienda Usl, Protezione civile e demanio per uso dell’alveo Rio Torto. Data la non antropizzazione della zona è stata anche predisposta una "procedura di precauzione" per evitare che accidentalmente qualcuno si avvicini troppo alla zona del brillamento. Il nuovo incontro si terrà probabilmente mercoledì.
"Confermata – ha fatto sapere al termine della riunione il sindaco di Pavullo, Davide Venturelli – la demolizione controllata del ponte con brillamento di cariche. Entro la prossima riunione ci sarà comunque da produrre una proposta di piano di precauzione per allargare quella che è la cintura di controllo, poiché la ditta farà una prima cinturazione di non accesso al ponte di 150 metri. Come Enti locali stiamo valutando anche con Serramazzoni di predisporre alcuni punti per evitare l’afflusso di curiosi. Solo dopo questi adempimenti sarà fissata la data per l’abbattimento della campata". Escluso categoricamente che i detriti prodotti dal brillamento verranno abbandonati sul letto del fiume. "Esistevano già delle piste per scendere giù all’alveo – dice Venturelli - impiegate quando sono state fatte le manutenzioni dei piloni e la costruzione del ponte. Le piste verranno ripristinate e nel momento in cui viene fatta la demolizione nel giro 4 giorni, salvo maltempo, tutti i detriti verranno rimossi, portati via e smaltiti correttamente". E’ altresì previsto che durante l’esplosione vengano posizionati dei sismografi lungo tutta la struttura per monitorare le vibrazioni. "Sulla base dei risultati – afferma Venturelli - verrà prodotta una certificazione che accerti che non vi sono stati danni strutturali a quanto rimane in piedi del viadotto". Conclusa questa fase, l’obiettivo è posizionare il primo modulo del ponte Bailey entro aprile per consentire il transito sulla Statale 12 a senso alternato.
Alberto Greco